Un intero condominio rimane senza gas

Roseto, niente acqua calda e riscaldamento per 15 famiglie, l’amministratore paga ma l’Eni taglia la fornitura

ROSETO. Un’intera palazzina lasciata senza metano perché la ditta che ne gestisce la fornitura sostiene di vantare un credito di 3.300 euro per fatture scadute e non pagate. Immediata la replica dell’amministratore, Loredana Petitta, la quale nel frattempo ha pagato il debito condominiale - l’impianto è centralizzato - pertanto si è rivolta ai carabinieri di Roseto dove ha presentato una denuncia alla procura.

La vicenda riguarda il condominio ‘Santa Petronilla’, che si trova nell’omonimo rione, dove ben 15 famiglie con anziani, bambini e donne in gravidanza, sono costrette a fare a meno dell’acqua calda e del riscaldamento, per fortuna in questo periodo non ancora necessario. «Ho appurato del distacco della fornitura di gas per una pura coincidenza», spiega l’amministratrice «per un sollecito di pagamento del 21 maggio 2013, giunto per tramite di una ditta che si occupa di riscossioni su mandato della ‘Eni Spa divisione gas e power’, per l’importo di 3.301,76 euro riferito a fatture scadute e non pagate, ho firmato una istanza di rateazione (1.268,28 al 28 maggio 2013; 677.83 al 20 giugno 2013, 677.83 al 20 luglio 2013; 677.83 al 20 agosto 2013) onorando il tutto nelle stesse date accordate e per gli stessi importi».

Tra l’altro nella lettera di sollecito inviata dalla ditta incaricata della riscossione, è riportata ben chiara la dicitura di inviare le copie dell’avvenuto pagamento qualora fosse nel frattempo stato effettuato, come appunto in questo caso. Cosa che è stata regolarmente fatta, ma tutto questo, però, non è bastato per evitare l’interruzione della fornitura di gas metano, lasciando così 15 famiglie in grosse difficoltà. «Dopo diversi colloqui con gli svariati call-center di cui l’Eni dispone» prosegue l’amministratrice «si è appurato che le fatture oggetto del piano di rateizzazione e regolarmente pagate, risultano con uno “status” di fatture scadute e a oggi non ancora pagate con il conseguente ordine di distacco della fornitura».

Il 17 di ottobre, cioè il giorno dopo il distacco del gas, parte una diffida da parte del legale incaricato dal condominio, anticipata via fax e spedita poi per raccomandata, con la quale si è urgentemente richiesta la riattivazione della fornitura della quale, però, fino a oggi non c’è alcuna traccia. «Per fortuna che il tempo ci è venuto incontro», prosegue Petitta «altrimenti il disagio sarebbe stato ancora più grave». Nonostante l’invio delle ricevute di pagamento, tutti effettuati entro i limiti delle scadenze previste nel piano di rateizzazione, l’azienda fornitrice non è riuscita a bloccare la procedura di distacco, tantomeno a riattivare la fornitura di gas dopo che lo stesso condominio ritardatario si è affrettato a pagare le somme scadute. «Inoltre», aggiunge l’amministratrice “proprio oggi (ieri, ndc) abbiamo saputo informalmente che l’Eni non intende riprenderci come clienti, pertanto ora saremo costretti a rivolgerci a un’altra azienda che fornisce lo stesso servizio, nella speranza che non accadano più disguidi del genere». Federico Centola

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