Un mese fa un’altra tragedia nel Chietino

I precedenti: ieri nel Pescarese un uomo ferito alla gamba dal colpo esploso da un collega

MONTORIO. E’ un drammatico precedente che risale a poco più di un mese fa quello che racconta la morte di Nicola Costanzo, cacciatore 38enne di Torrebruna, in provincia di Chieti, colpito accidentalmente alla testa e ucciso da un amico durante una battuta di caccia al cinghiale a Guardiabruna. L’uomo è stato trovato accasciato fra i cespugli, a venti metri dal greto del fiume. Si era nascosto fra la vegetazione per non essere visto dai cinghiali che intendeva cacciare. Ma forse è stato proprio quel nascondiglio ad essergli fatale. Molto probabilmente il movimento del cespuglio ha fatto credere a un altro cacciatore che dietro le foglie ci fosse un cinghiale.

E ieri nel Pescarese si è consumato un altro incidente fortunatamente non mortale. In una zona boschiva di Scafa è rimasto ferito un cacciatore 60enne di Caramanico Terme, investito da un colpo partito probabilmente in maniera accidentale da un fucile. Soccorso per una ferita alla coscia destra, l'uomo è stato prima curato dai sanitari del 118 del distaccamento di Scafa e poi trasferito in elicottero nell'ospedale di Chieti. Le sue condizioni non sono gravi. Nel Teramano l’ultimo incidente risale a qualche anno fa quando un cacciatore morì nelle campagne di Civitella raggiunto da un colpo di fucile sparato accidentalmente.