TERAMO

Violenza quotidiana sulle donne: via di casa un marito e un figlio 

Al termine di indagini della Mobile, due ordinanze di allontanamento: una per il 22enne che picchiava e ingiuriava la madre, l’altra per l’imprenditore 55enne manesco sia con l’ex moglie che con la figlia 

TERAMO. Un marito e un figlio, due storie distinte accomunate dalle continue violenze perpetrate su una donna. E’ l’estrema, cruda sintesi di due distinte indagini condotto dalla squadra mobile di Teramo, agli ordini di Roberta Cicchetti, che hanno portato a due ordinanze cautelari emesse su richiesta del pubblico ministero dal Gip del tribunale di Teramo entrambe per il reato di maltrattamenti in famiglia.
La prima nei confronti di un ragazzo di 22 anni di origini siciliane, ma da tempo residente a Teramo con la madre. L’uomo è stato colpito dalla misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e dal divieto di avvicinamento ai luoghi abitualmente frequentati dalla madre trai quali anche il luogo di lavoro. Le indagini della Mobile hanno permesso di accertare che da circa due anni il figlio quasi quotidianamente percuoteva, minacciava di morte ed ingiuriava la madre, costringendola in varie occasioni a recarsi al pronto soccorso a causa delle lesioni e delle ecchimosi riportate. In alcune occasioni il 22enne aveva chiuso a chiave la madre nella sua stanza impedendole di andare a lavoro. La donna era arrivata al punto di scegliere di passare la notte in macchina per evitare le aggressioni del figlio che aveva scatti d’ira ogni volta che la madre, visto che lui non studia nè lavora, lo spronava a dare un senso alla sua vita.
L’altra misura cautelare dell’allontanamento della casa familiare è stata eseguita nei confronti di un uomo di 55 anni, nato e residente a Teramo, ex imprenditore edile, divorziato. L’indagine ha permesso di accertare che l’uomo – che aveva violato il provvedimento del giudice civile che in sede di divorzio aveva disposto che andasse via di casa – giornalmente rivolgeva insulti, minacce di morte, intimidazioni e percosse alla ex moglie. E lo faceva anche nei confronti della la figlia 21enne se interveniva per difendere la madre dalle aggressioni dell’uomo, messe in atto spesso quando tornava a casa ubriaco. In entrambe le situazioni le donne vivevano in un perenne stato d’ansia e paura per la propria incolumità. (a.f.)
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