«Vogliamo giustizia per la nostra Sara»

Bambina di tre anni morta in ospedale, l'appello dei genitori ai magistrati

TORTORETO. A più di sei mesi dalla morte i genitori ancora si domandano perchè. La vita di Sara Rapini è durata tre anni, troppo poco perchè riescano a darsi pace.

I genitori, Doviglio Rapini e Felicia Roteliuc Lacramioara, hanno presentato sei mesi fa alla magistratura una querela contro ignoti chiedendo che venga fatta chiarezza su quanto accaduto quel terribile 27 dicembre 2009.

Sara - grandi occhioni azzurri e boccoli biondi - nella sua abitazione di Tortoreto, passa il Natale con una febbriciattola che va e viene, accompagnata da vomito. Il malessere si aggrava la nottata del 26. Alle prime ore del 27 i genitori, allarmati, chiamano guardia medica e 118 che non danno indicazioni univoche per cui alla fine portano la piccola all'ospedale di Sant'Omero, dove arriva poco dopo le 8,30. «Al pronto soccorso veniamo rassicurati», raccontano i genitori, «ci viene assegnato un "codice verde" (situazione clinica non grave, ndr) e ci parlano di probabili malanni stagionali. Senza nemmeno una reale visita ci dicono che potevamo tornare a casa, ma noi abbiamo insistito per una visita pediatrica». Sara viene dunque portata in pediatria, le misurano pressione, temperatura e le fanno una flebo. «Le sono state fatte anche due iniezioni di cortisone e si è tentato, senza esito, di fare il prelievo del sangue: la dottoressa non riusciva a trovare la vena», ricordano i genitori.

Intorno alle 12 le fanno una «flebo shock» - questo hanno potuto capire i genitori - con grande agitazione del personale sanitario per evidenti difficoltà nella terapia, non si riesce con tutta probabilità a trovare una vena. «Nel primo pomeriggio, alle 14, la dottoressa di turno ci riferisce di non essere riuscita ad effettuare il prelievo e che a questo punto era urgente il trasferimento all'ospedale di Ancona dove la bambina giunge verso le 16 con l'ambulanza».

Al Salesi dopo un'ora di spasmodica attesa senza avere notizie, tre medici danno alla mamma e al papà la terribile notizia: Sara è morta per arresto cardiaco. «Il medico», aggiungono straziati, «ha aggiunto che quando i bambini vomitano diversi giorni possono accadere questi eventi e che la medicina è un'arte e non una scienza; chi la sa la sa, chi non la sa non la sa!!!». I medici - ricordano i Rapini - poi dicono che Sara aveva raggiunto 11,9 di potassio, mentre il valore normale è intorno a 4 e questo sarebbe stata la causa dell'arresto cardiaco. L'autopsia, in un primo tempo negata, viene autorizzata dalla famiglia - assistita dagli avvocati Luigi Di Bonaventura e Dario Avolio del foro di Teramo - e si svolge il 29. «Ci chiediamo ancora come sia possibile che un ospedale non sia in grado di accertare le cause e curare una patologia. Vorremmo che qualcuno ci desse finalmente delle risposte», concludono affranti i Rapini.

© RIPRODUZIONE RISERVATA