Zooprofilattico, 9 milioni per stabilizzare i 144 precari
È la somma che deve trovare il Governo per tutti gli Izs italiani. Di Pasquale: «Ci crediamo, c’è la volontà politica. Non possiamo perdere queste professionalità eccezionali»
TERAMO. «La volontà politica di stabilizzare i nostri precari c’è, ora bisogna trovare i soldi. Ma non è certo una somma di dimensioni proibitive, sono poco più di nove milioni per i nostri e per quelli degli altri Zooprofilattici italiani». Parole di Manola Di Pasquale, presidente dell’istituto zooprofilattico di Teramo. Che, qualche giorno fa, è tornata al ministero della Salute per cercare di sbloccare la situazione dei 144 lavoratori del “Caporale” privi di contratto a tempo indeterminato. «E nell’occasione», aggiunge, «ho constatato un forte interessamento del ministro Beatrice Lorenzin».
Tra gli istituti zooprofilattici italiani Teramo ha il primato per numero di precari, un primato non derivante da cattiva gestione ma dal fatto che all’istituto dell’Abruzzo e del Molise di anno in anno vengono affidati dalle autorità sanitarie nazionali dei progetti scientifici per i quali deve impiegare, nel rispetto delle norme, collaboratori a tempo. Si tratta di personale altamente specializzato: biologi, chimici, veterinari, informatici e figure amministrative. Tutti laureati. Alcuni di loro in virtù delle competenze acquisite vengono rinnovati annualmente da oltre dieci anni, circa la metà da almeno cinque. Il punto fondamentale è che non hanno i diritti e le tutele dei lavoratori assunti con contratti “veri”. Vista la durata elevata delle collaborazioni, tra loro ci sono anche persone di 35-40 anni sposate e con figli per le quali questa condizione di precariato è diventata intollerabile.
«La nostra richiesta», continua Di Pasquale, «è basata sul fatto che questi precari operano nella ricerca ed hanno acquisito professionalità elevatissime che, se non li stabilizziamo, andrebbero perse». Ovviamente il discorso non riguarda solo Teramo ma tutti gli istituti zooprofilattici italiani. Sul tavolo del ministro della Salute c’è un emendamento – da inserire nella legge di stabilità, nel Milleproroghe o in altre leggi dello Stato che prevedono coperture finanziarie – che autorizza gli Izs che presentano l’equilibrio economico dal 2014 a bandire, nel triennio 2017-19, concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato di personale. In questi concorsi verrebbe prevista una riserva del 50 per cento da applicare al personale che ha lavorato a tempo determinato negli istituti per almeno tre anni.
«Nell’emendamento», dice Manola Di Pasquale, «c’è anche il calcolo della somma necessaria. Basterebbe aumentare dello 0.25% il Fondo sanitario nazionale per gli Zooprofilattici, che l’anno scorso era di 278 milioni: ovvero dai 19 milioni del costo attuale di questo personale a 28 milioni e 398mila». A spingere, oltre al Pd abruzzese (la presidente Di Pasquale è persona di fiducia di Luciano D’Alfonso), sono i parlamentari abruzzesi ex Ncd Paolo Tancredi e Federica Chiavaroli. Le prossime settimane saranno decisive.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Tra gli istituti zooprofilattici italiani Teramo ha il primato per numero di precari, un primato non derivante da cattiva gestione ma dal fatto che all’istituto dell’Abruzzo e del Molise di anno in anno vengono affidati dalle autorità sanitarie nazionali dei progetti scientifici per i quali deve impiegare, nel rispetto delle norme, collaboratori a tempo. Si tratta di personale altamente specializzato: biologi, chimici, veterinari, informatici e figure amministrative. Tutti laureati. Alcuni di loro in virtù delle competenze acquisite vengono rinnovati annualmente da oltre dieci anni, circa la metà da almeno cinque. Il punto fondamentale è che non hanno i diritti e le tutele dei lavoratori assunti con contratti “veri”. Vista la durata elevata delle collaborazioni, tra loro ci sono anche persone di 35-40 anni sposate e con figli per le quali questa condizione di precariato è diventata intollerabile.
«La nostra richiesta», continua Di Pasquale, «è basata sul fatto che questi precari operano nella ricerca ed hanno acquisito professionalità elevatissime che, se non li stabilizziamo, andrebbero perse». Ovviamente il discorso non riguarda solo Teramo ma tutti gli istituti zooprofilattici italiani. Sul tavolo del ministro della Salute c’è un emendamento – da inserire nella legge di stabilità, nel Milleproroghe o in altre leggi dello Stato che prevedono coperture finanziarie – che autorizza gli Izs che presentano l’equilibrio economico dal 2014 a bandire, nel triennio 2017-19, concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato di personale. In questi concorsi verrebbe prevista una riserva del 50 per cento da applicare al personale che ha lavorato a tempo determinato negli istituti per almeno tre anni.
«Nell’emendamento», dice Manola Di Pasquale, «c’è anche il calcolo della somma necessaria. Basterebbe aumentare dello 0.25% il Fondo sanitario nazionale per gli Zooprofilattici, che l’anno scorso era di 278 milioni: ovvero dai 19 milioni del costo attuale di questo personale a 28 milioni e 398mila». A spingere, oltre al Pd abruzzese (la presidente Di Pasquale è persona di fiducia di Luciano D’Alfonso), sono i parlamentari abruzzesi ex Ncd Paolo Tancredi e Federica Chiavaroli. Le prossime settimane saranno decisive.
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