Il bombardamento della grandine visto da un trabocco della costa teatina

MALTEMPO / IL GIORNO DOPO

Abruzzo bombardato dalla grandine: stato di emergenza e calamità

Avviate le procedure per gli aiuti. Prima conta dei danni: 50 feriti, Pescara in ginocchio, campi devastati, barche affondate. E sul web emerge la solidarietà degli aquilani

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PESCARA. L'Abruzzo chiede il riconoscimento dello stato di emergenza e di calamità naturale a causa dei danni riportati a persone e cose in tutti i settori a seguito della violenta grandinata e del nubifragio della giornata di ieri (mercoledì 10 luglio). Lo annuncia il presidente del consigluio regionale Lorenzo Sospiri, lo conferma da Bruxelles il governatore Marco Marsilio, invitando i sindaci ad avviare la conta dei danni nella piattaforma digitale della Protezione civile.

Intanto, secondo un primo conteggio, in 50 hanno dovuto ricorrere alle cure dei Pronto soccorso negli ospedali a causa delle ferite riportate principalmente alle testa, colpiti da "pallettoni" pesanti anche 3 chili, di grandine. La maggior parte dei feriti è a Pescara (18), compresa una donna incinta. Quello che ha subito l'Abruzzo è stato un vero e proprio bambardamento.

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"Ho già chiesto alle strutture tecniche regionali di attivare tutte le procedure utili per richiedere lo stato di emergenza e il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Saranno poi i sindaci a dover tempestivamente indicare i danni registrati sui propri territori sul portale della Protezione civile regionale", afferma Sospiri facendo seguito alle richieste arrivate in particolare dai sindaci di Pescara, Vasto, Fossacesia, San Salvo e dal gruppo in consiglio regionale del Pd.

Pescara colpita e affondata: chiuse le principali vie di collegamento, da via Marconi a via Ferrari, via del Circuito, via Di Sotto, asfalto saltato, condotte rotte. Allagato il parcheggio silos dell’ospedale con decine e decine di auto sommerse. Barche affondata nel porto e danneggiate al Marina di Pescara.

Tortoreto investita da una tromba d’aria, interi frutteti, vigneti e oliveti devastati.

L'Abruzzo si risveglia dopo un incubo. Ma anche ricevendo tanti messaggi di solidarietà e offerte di aiuto. E sul web spicca l'abbraccio ideale che arriva questa volta da L'Aquila, città martoriata dal terremoto, verso Pescara. Così come quest'ultima aveva solidarizzato con il capoluogo ai tempi del sisma. Tanti i messaggi di solidarietà che gli aquilani rivolgono ai pescaresi.