Abruzzo sconosciuto Fra i turisti stranieri è al terz’ultimo posto

La regione fa meglio solo di Molise e Basilicata Di Pietro: «Ci vuole una migliore promozione all’estero»

MARTINSICURO. Abruzzo semi sconosciuto all’estero. A parlare sono le statistiche, illustrate in un convegno che si è svolto a Martinsicuro per presentare il nuovo libro di Ilaria Di Pietro"Il management dell'impresa alberghiera". La docente di Economia e gestione delle imprese turistiche all’università di Teramo e alla Sapienza, ha fatto un’analisi del turismo, in Italia e in Abruzzo in particolare, nella serata organizzata dall'associazione culturale Progetto Comune. Analisi supportata da Andrea Ciccarelli, docente associato di Statistiche economiche e presidente del corso di Scienze del turismo all’università di Teramo.

Dalle relazioni, ma anche dal successivo dibattito con gli operatori, è emerso che la “risorsa turismo” è ancora sottovalutata in Abruzzo. Eppure a livello mondiale produce il 9,8% del Pil e in Abruzzo, giusto per dare un dato, nel 2015 ha portato 194 milioni di euro: questa è la spesa dei turisti nel 2015, secondo l’Enit, su dati forniti dalla Banca d’Italia.

Ma si può fare di più, e molto. L’Abruzzo infatti occupa il 18esimo posto in Italia – ed è quindi terzultima prima di Basilicata e del fanalino di coda Molise – nel gradimento dei turisti stranieri. Insomma, all’estero la regione è semi sconosciuta. «C’è qualcosa che non va», ha commentato Di Pietro, «è necessaria una promo-commercializzazione della regione all'estero in modo da incrementare arrivi e presenze. Ad esempio nelle fiere all’estero». Aspetto, questo, pienamente condiviso dagli operatori turistici che confermano la necessità di presentazioni più coordinate e puntuali del territorio all’estero.

Analisi più precise degli arrivi e delle presenze non sono possibili, visto che i dati della stagione 2015, ormai all’inizio della stagione 2016, non sono disponibili. Quelli relativi alle presenze risalgono al 2014 sul 2013: i residenti in Abruzzo che scelgono di fare un turismo regionale sono diminuiti del 9,2% mentre i turisti provenienti dall'Italia sono diminuiti dell'11,2%. Nonostante questo resta forte il divario tra le presenze degli stranieri e quelle degli italiani: le prime, infatti, sono del 13,9% mentre le seconde dell'86,1%.

Ma come si può rilanciare il turismo in Abruzzo? «E’ necessario creare un sistema turistico integrato», osserva Di Pietro, «impiegare figure professionali qualificate che capiscano la complessità del settore, avvalendosi anche delle risorse di Scienze del turismo e non scegliere solo in base a logiche di contenimento dei costi. E’ basilare poi la cooperazione di tutti gli operatori pubblici e privati, ma anche un nuovo approccio all’accoglienza da parte di tutta la popolazione. In definitiva bisogna credere di più che il turismo può rappresentare una fetta preponderante dell'economia abruzzese».

Un elemento fondamentale, aggiunge Di Pietro, è il marketing management nelle strutture alberghiere per acquisire e fidelizzare la clientela: costituisce uno strumento che non solo è in grado di studiare le reali necessità del mercato per confezionare un prodotto su misura dei clienti, ma permette di anticipare le tendenze di mercato e, dunque, creare nuovi bisogni.

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