La Regione dice sì alla ricapitalizzazione ma dopo un anno non c’è ancora copertura finanziaria

Aeroporto senza soldi, è crisi

Saga: sono a rischio i voli low-cost della compagnia irlandese Ryanair

PESCARA. «Rinuncia all’ampliamento della base Ryanair con un secondo aeromobile che avrebbe permesso l’acquisizione di nuove rotte; rinuncia ai collegamenti già esistenti dall’inizio dell’anno con Palermo, Catania e Torino, con la compagnia Flyonair».
Vittorio Di Carlo, presidente della Saga, ha disegnato ai membri della società che gestisce lo scalo, lo scenario a cui potrebbe andare incontro l’aeroporto di Pescara: una retrocessione con la perdita della compagnia low-cost irlandese. Perché?

La Saga si occupa di gestire l’aeroporto, gli aerei e i passeggeri: questo è stato il suo compito fino al 2001, quando la Regione ha affidato alla Saga anche quello di curare il piano marketing, il piano di promozione turistica che, per il 2009, era di 4 milioni e 800 mila euro. Con la delibera del 18 maggio 2009, la Regione ha approvato il piano ma, a distanza di quasi un anno, non l’ha finanziato. Ieri mattina, l’affanno a cui va incontro l’aeroporto è stato per la prima volta affrontato nell’assemblea dei soci: la Regione, il socio di maggioranza con il 43%, rappresentata dall’assessore ai Trasporti, Giandonato Morra, e dall’assessore al Turismo, Mauro Di Dalmazio; le quattro Camere di Commercio (33%) per cui erano presenti Daniele Becci dell’ente camerale di Pescara, Silvio Di Lorenzo per Chieti e Giustino Di Carlantonio per Teramo. Poi, il Comune di Pescara (10%) con il sindaco Luigi Albore Mascia, la Caripe (10%) con Giuseppe Pedrizzi e Air Columbia (0,2%) con il presidente Enrico Paolini.

La Regione non finanzierà, quindi, il piano marketing nonostante la delibera fosse stata approvata: «Approva il programma Piano marketing per la valorizzazione dell’aeroporto d’Abruzzo per l’anno 2009 per l’importo di 5.097.000 presentato dalla Saga, sostenibile nei limiti delle risorse finanziare della società Saga». Per tamponare il rischio di un fallimento, durante l’assemblea, è stata proposta una ricapitalizzazione da parte dei soci, riportando il capitale alla soglia di 3 milioni di euro per rispettare la convenzione con l’Enac. I soci hanno dato la propria disponibilità aggiornando, però, l’assemblea al 17 marzo. Eppure, anche quest’intervento sarebbe un palliativo per il corso dell’aeroporto che, a breve, si ritroverebbe nella stessa situazione.

L’assessore Morra, non sottovaluta il rischio e spiega: «Siamo concetrati sulla salvezza dell’aeroporto e la Regione ha dato la sua disponibilità alla ricapitalizzazione. La legge 57 non prevedeva automaticamente il finaziamento anno per anno del piano marketing e bisogna tener presente anche le condizioni economiche della Regione. Nell’accordo quadro con palazzo Chigi c’è un finanziamento di 6 milioni da destinare all’aeroporto. Dopo l’aumento di capitale, cercheremo di trovare altre forme di finanziamento».

Ma intanto, anche i vertici della Saga vivono una situazione di stallo. Tre delle sette nomine sono di competenza della Regione che sta soprassedendo. Marco Napoleone, il nome indicato mesi fa, il manager dell’universistà D’Annunzio di Chieti dal 1986, ha deciso di ritirarsi: «Sono stato chiamato per le mie qualità di tecnico. Nel momento in cui il rallentamento diventa una questione politica e intacca il lavoro dell’aeroporto, allora mi tiro indietro». Giuseppe Ranalli, presidente di Tecnomatic, si affretta a dire: «Non sono interessato alla presidenza della Saga». L’unico candidato resta Mauro Angelucci, presidente di Confindustria Pescara, mentre per l’ex sindaco di Pescara, Carlo Pace, si parla di un posto nel cda.

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