rocca di mezzo

Ai Piani di Pezza spunta il resort con 10 alberghi

Il progetto straniero di cui nessuno sa nulla propone la realizzazione di attrezzature e circuiti per lo sci nordico in cambio di alberghi, appartamenti, bar e ristoranti

PESCARA. Com’è possibile che un autorevole fondo privato estero che fa riferimento a investitori russi promuova sui suoi siti a livello globale un mega progetto turistico nel bel mezzo dei Parco regionale Velino Sirente senza che nessuno qui in Abruzzo ne sappia niente? Com’è possibile che lì, nell’incantevole altopiano dei Piani di Pezza, dove il Comune di Rocca di Mezzo propone la realizzazione di attrezzature e circuiti per lo sci nordico, si dia per scontata la possibilità di costruire: 10 hotel, 168 appartamenti, 150 chilometri di piste da sci alpino, 70 bar e ristoranti, cliniche mediche e centri termali, una scuola, un drive music hall, un centro d'arte, un campo da golf, una piattaforma per l'equitazione, nonché uno spazio per i voli paraplane e pallone?

«Sono basìto», risponde il direttore del Parco Oremo Di Nino accanto a una altrettanto esterrefatta Annabella Pace (commissario del Parco). «Se fosse il primo del mese direi che si tratta di un pesce d’aprile», prova a scherzare Mauro Di Ciccio, il sindaco di Rocca di Mezzo, che poi si fa serio: «E’ semplicemente uno scandalo, è pura follia: ho chiesto all’ufficio tecnico e sono sicuro di non essere smentito se dico che non ho mai ricevuto né visto un progetto simile».

Il resort è di 700mila metri quadri e la società che lo presenta è la White Oak (“quercia bianca”) che ha sede a Ginevra. Il suo obiettivo principale viene spiegato nello stesso sito: la realizzazione più efficace dei progetti in portafoglio e la continua ricerca di opportunità di investimento più attraenti.

In sostanza White Oak è un fondo di investimento internazionale la cui priorità è l’investimento immobiliare residenziale e commerciale in tutto il mondo. E l’investimento ai Piani di Pezza vale, secondo la società, qualcosa come mezzo miliardo di dollari. Considerato che alla White Oak asseriscono che la loro «base è composta da esperti con una notevole esperienza nel campo degli immobili» c’è poco da dubitare sul valore dell’investimento e di conseguenza sulla sua attrattività nel mercato estero.

Il sindaco Di Ciccio quando sente parlare di investitori russi ha una lontana quanto vaga reminescenza: «Tre-quattro anni fa ricordo che venne qualche avvocato che diceva di operare per conto di imprenditori russi, ma poi non si presentò più». Probabile che in quell’occasione furono scattate le foto poi adattate come sfondo al progetto.

Ma c’è un altro dubbio. Perché la White Oak spunta proprio ora che la Regione si appresta a finanziare con 5 milioni di euro il progetto di ampliamento del comprensorio sciistico Ovindoli-Campo Felice e che investe i Piani di pezza? Una coincidenza? Forse. Intanto il Coordinamento regionale della Guardia Ecozoofila invita a fermare la devastazione dei Piani di Pezza: stop agli impianti di sci e a questo punto, a maggior ragione, al progetto del resort.(a.mo.)

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