Da Teramo a top manager Bosch «Io ho fatto così...»

I consigli di Roberto Zecchino ai giovani che cercano lavoro «Approfondite le lingue, abbiate passione per le sfide»

DICONO che un buon consiglio sia meglio di tanti Master. E allora abbiamo deciso di chiedere agli abruzzesi che ce l'hanno fatta di raccontare la loro esperienza e dare qualche suggerimento ai tanti giovani che stanno cercando un lavoro dignitoso.

Cominciamo con Roberto Zecchino, 45 anni, teramano, sposato con due figlie, manager della multinazionale tedesca Bosch, con sede di lavoro a Milano.Partiamo dall'inizio: molti giovani, dopo la maturità, si chiedono se è meglio scegliere una grande università del Nord, se non addirittura all'estero.

Lei in che cosa si è laureato?

«In Scienze politiche a Teramo, con il massimo dei voti, nel 1994».

Come si orientò dopo la laurea?

«Davanti a me avevo due strade: valutare le opportunità in Abruzzo o optare per una soluzione diversa, magari più complicata, ma più stimolante. Anche per questo ho deciso di trasferirmi in Svizzera per specializzarmi in Economia all'Università di Ginevra, dove ho avuto modo di perfezionare la lingua francese e tedesca, oltre all’inglese».

Il primo lavoro?

«Ho iniziato a lavorare presso l’Università di Ginevra come assistente occupandomi di progetti di formazione anche nell’ambito della cooperazione internazionale. Poi ho fatto una bellissima esperienza a Bari come responsabile Risorse umane in una consociata del Gruppo Bosch, dove abbiamo creato lo stabilimento che produce un componente del Common Rail. Nel 2001 sono entrato in Autodesk in Svizzera Neuchatel, realtà americana leader nella fornitura di software e servizi 3D per la progettazione, ingegneria ed entertainement, per poi, nel 2003, approdare in Bosch in qualità di direttore risorse umane».

E tuttora lavora in Bosch, anche se è salito di grado...

«Oggi a Milano ricopro la carica di vice-president Human Resources & Organization Sud Europa Bosch, ovvero oltre che per l'Italia, che conta oltre 5.800 collaboratori, ho la responsabilità di Grecia, Cipro, Albania e Malta. Coordino i progetti e le attività delle sedi, 21 entità legali, dal Piemonte al Friyuli, dall’Emilia alla Puglia, oltre alla sede di Atene, rimanendo sempre in stretto contatto con i referenti dell’ufficio del Personale delle diverse realtà. Inoltre sono responsabile di Tec (Bosch training Esperienze Competenze), la scuola di formazione del Gruppo Bosch in Italia, che ha festeggiato lo scorso anno i dieci anni di attività. Tec si rivolge ai collaboratori del Gruppo Bosch in Italia e ai clienti esterni. Questi ultimi appartengono anche a settori differenti dalla realtà Bosch: banche, assicurazioni, aziende nel mondo del lusso etc.Grazie a questa doppia vocazione,nel 2012 Tec ha erogato 13mila ore di formazione, di cui il 64% verso i collaboratori del Gruppo Bosch e il restante 36% verso clienti esterni».

Rimpianti?

«Nel passato sono stato...portiere di calcio nelle giovanili dell'Ascoli, per arrivare fino in Nazionale. Ma nessun rimpianto, per carità, la storia ha avuto un altro percorso e oggi il calcio, come il tennis, è soltanto unapassione».

Che cosa può consigliare ai giovani che si apprestano ad affrontare il mondo del lavoro?

«Consolidare le basi linguistiche con un ottimo inglese, essere curiosi, aperti alle innovazioni e avere la passione per affrontare le sfide e non fermarsi davanti ai luoghi comuni che costituiscono solo un alibi per non fare… E come dice il nostro slogan in Bosch “Le storie di successo non arrivano per caso, bisogna costruirle”».(cr.re.)

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