COSTA TEATINA

"Finché ci sono io quel Parco non si fa": tutti contro l'assessore

Immediate reazioni alla frase con la quale Febbo è tornato a prendere posizione contro l'istituzione attesa da 18 anni. Di Tizio (Wwf): "Miopia politica, ma la Regione è ormai fuori". Paolucci (Pd): "Non ha letto le carte". Acerbo (Rifondazione): "Parole preoccupanti, temo un assalto speculativo". E lui rassicura sulla Via Verde

PESCARA. E' tornato a fare l'assessore regionale. E torna a prendere di mira il Parco della Costa teatina. L'assessore Mauro Febbo (Forza Italia) quel Parco atteso da 18 anni e per il cui varo si attende ora solo il via libera da parte del Presidente dela Repubblica,  proprio non lo vuole. E nel corso di un'intervista a Rete 8 è tornato a dire: "Finché ci sono io quel Parco non si fa". Apriti cielo. Si riaprono le cateratte della polemica.

L'assessore Mauro Febbo (Forza Italia)

Il delegato regionale Wwf Luciano Di Tizio: "L’assessore Febbo decisamente si sopravvaluta se pensa che sia solo colpa sua del clamoroso ritardo nel varo del Parco della Costa Teatina: la miopia politica che ha portato negli anni alcuni amministratori abruzzesi a contrastare illogicamente quella che è una grande opportunità per il territorio non è una esclusiva sua né del suo schieramento politico. Stiamo parlando infatti di un parco nazionale varato nel 2001 e che ha subito un iter incredibilmente contrastato. Oggi però il Parco è già perimetrato da un commissario straordinario: la Regione, se il Governo si deciderà finalmente a fare il proprio dovere, non ha più nulla da dire al proposito. Qui in Abruzzo si continua a non capire che per superare l’attuale fase di stallo non serve insistere con le strategie del secolo scorso, ma occorre invece cambiare passo e avere coraggio nelle scelte. L’economia verde funziona e a quella anche Febbo, facendo un atto di coraggio, dovrebbe cominciare a guardare".

Energico anche l'intervento di Silvio Paolucci, ex assessore regionale del Pd e oggi capogruppo in Consiglio regionale: "Forse Febbo non ha letto l’ultima proposta perimetrazione, quella depositata alla presidenza del Consiglio dei ministri e che ha visto un larghissimo consenso non solo dalle associazioni ambientaliste, ma anche del mondo produttivo. Le cose stanno esattamente al contrario di quanto afferma. Bloccare l’istituzione del Parco sarebbe un errore gravissimo. Vedremo se vorrà davvero mantenere questa posizione. Nel caso, siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti di iniziativa politica l’istituzione del parco venga colto".

E a Febbo replica anche il segretario di Rifondazione comunista - Sinistra Europea Maurizio Acerbo, ex consigliere regionale e storico "avversario" del'assessore "azzurro": "Febbo ospite di Rete8 si è vantato di aver bloccato il Parco della Costa Teatina. In realtà Febbo millanta "meriti" che non ha. È stato il Pd negli ultimi 5 anni prima a congelare la peraltro striminzita perimetrazione. Insomma il programma di Febbo è stato realizzato da D'Alfonso e dai suoi lacchè. Va dato a Febbo di aver tenuto sempre una posizione antiambientalista coerente, mentre il Pd si contraddistingue per la lingua biforcuta. Preoccupano le parole di Mauro Febbo perché danno l'idea che un patrimonio di bellezza come la Costa Teatina invece di essere valorizzato possa essere oggetto di un assalto speculativo. Si dovrebbe convenire che lo stop a nuove costruzioni e il recupero del patrimonio edilizio esistente siano essenziali per salvaguardare una costa che con la pista ciclabile può diventare un riferimento internazionale per il cicloturismo. La Regione aggiornando il Piano paesistico dovrebbe deliberare l'inedificabilità e lo stop al consumo di suolo sulla Costa teatina. In tal senso va apprezzata la decisione del Comune di San Vito di bloccare il megaresort. Solo un movimento ambientalista autonomo dai cementificatori di centrodestra e centrosinistra può condurre questa lotta. Non disperiamo".

L'assessore Febbo ha in seguito voluto precisare alcuni punti delle sue affermazioni relativamente alla realizzazione della pista ciclabile Via Verde _ che fa parte della lungo Via Adriatica _ i cui lavori e progetto risalgono a due anni fa: “L’attenzione per lo sviluppo della costa e del suo turismo da collegare con quello delle aree interne è massima. Rassicuro, pertanto, gli amministratori e i cittadini sulla certezza dei finanziamenti e sull’impegno nell’ultimazione della pista ciclabile della Via Verde per lanciare una nuova idea di turismo, così come ho già dato rassicurazioni sulla non realizzazione del Parco Nazionale della Costa Teatina. Un progetto, per come impostato, talmente ingessante che avrebbe impedito anche la realizzazione della Via Verde stessa. D’Altronde il PD e i “finti ambientalisti” hanno avuto a disposizione 5 anni per realizzarlo. Perché non sono riusciti nell’intento?”.

LEGGI L'ARTICOLO COMPLETO SU FEBBO SUL CENTRO IN EDICOLA