De Iesu: «Un anno di arresti importanti»

Il bilancio del questore sulle operazioni svolte nel 2013: lotta allo spaccio e ai reati contro il patrimonio tra le priorità

Circa trenta gli arresti “illustri”che in quest’anno ormai agli sgoccioli gli agenti della Questura di Salerno hanno eseguito per rispondere in maniera adeguata alla richiesta di sicurezza e tranquillità dei cittadini di tutto il territorio provinciale, e non solo. Tre le macro aree - reati contro il patrimonio, spaccio di sostanze stupefacenti e reati contro la persona - su cui l’attività investigativa della polizia si è focalizzata per ottenere gli ottimi risultati elencati e commentati ieri mattina dal questore Antonio De Iesu in persona che, insieme ai suoi vice Claudio De Salvo e Rosanna Trimarco, a capo rispettivamente della Squadra Mobile e delle Volanti, ha voluto tracciare un bilancio delle operazioni che hanno caratterizzato il 2013.

Crimine informatico. Il questore ha voluto aprire il suo intervento lanciando un monito ai giovanissimi, i più attivi e numerosi utenti dei social network nonchè i più abili nel chiudere affari on line approfittando della praticità e della convenienza dell’e-commerce: «Spesso però - ha affermato De Iesu - non sono abbastanza consapevoli dei rischi che corrono nell’essere così generosi dei proprio dati personali sul web» e così diventano facili prede di truffe e raggiri. La Questura di Salerno, attraverso la sinergia tra tutti i comparti di polizia, è riuscita a mettere a punto un «gingillo professionale», così l’ha chiamato il questore, specializzato nello scovare e punire reati che avvengono in Rete che sta dando ottimi risultati.

Tensioni sociali. «È chiaro che in un periodo difficile come questo, in cui molte persone hanno perso o rischiano di perdere il posto di lavoro le tensioni sociali aumentano. La polizia - ha sottolineato De Iesu – ha però sempre preferito utilizzare lo strumento della mediazione piuttosto che della repressione per affrontare i disordini che pure ci sono stati in quest’anno. Si è ricorsi alla forza sempre come ultima ratio, prediligendo sempre e comunque la mediazione».

Contrasto allo spaccio. Venti chili di cocaina e una tonnellata e 300 chili di hashish, questi gli ultimi sequestri importanti eseguiti dalla Squadra Mobile nel solo mese di dicembre. Entrambi i carichi provenivano dalla Spagna e dopo una lunga attività investigativa sono stati scoperti nel porto di Civitavecchia. Lo scorso 23 giugno, poi, giusto per citare l’operazione più articolata, la polizia riuscì a sgominare il gruppo di pusher che faceva capo a Ugo Corsini eseguendo ben 23 ordinanze di custodia cautelare.

Reati contro il patrimonio. È questa la macro area su cui la polizia di Salerno, nello specifico gli agenti della Mobile, ce la sta mettendo davvero tutta per individuare e allontanare dal nostro territorio le diverse bande specializzate in furti in appartamenti, «vero nervo scoperto della nostra attività», ha commentato il questore che ha di nuovo ripetuto come i reati di questo tipo, su cui le indagini continuano senza sosta, sono quelli che creano più insicurezza e angoscia nei cittadini e, per questo, vanno fronteggiati con fermezza e intransigenza. Anche in questo campo gli agenti della Mobile si sono distinti per numero di operazioni dall’esito più che positivo: ad essere state duramente colpite da diversi arresti eseguiti sono state tanto i gruppi di georgiani (il 20 settembre finirono in manette 13 persone) che quelli ultimamente più attivi in città e in provincia dei serbi (5 arresti tra ottobre e dicembre).

Tifo violento. Il questore si è anche soffermato sugli ultimi episodi avvenuti il 10 novembre scorso, quelli che hanno caratterizzato il derby “farsa” Salernitana - Nocerina: De Iesu non si è astenuto dal puntare il dito contro quella parte di tifoseria nocerina «che riesce ad imporre comportamenti illegali e che deve essere giustamente estirpata come un cancro dalla parte sana presente sugli spalti».

Criminalità organizzata. «Per fortuna le guerre di camorra non ci sono più, per lo meno non a Salerno - ha detto il questore - ma bisogna vigilare sulle altre forme che ha preso la malavita organizzata, ora molto più interessata a fare affari con gli enti e con il mondo dell’imprenditoria. Per fermarla - ha concluso - bisogna privarla dei beni illecitamente conseguiti».

©RIPRODUZIONE RISERVATA