La pagina del The Telegraph sull'Abruzzo

TURISMO

Perché l'Abruzzo è poco conosciuto? Rispondono gli inglesi su The Telegraph

Sul tabloid online una pagina dedicata alla nostra regione. Le cause: "La povertà e la natura selvaggia delle montagne". L'autore: "Ma le cose stanno cambiando e i viaggiatori stanno imparando a scoprirlo". L'assessore Febbo: "Uno stimolo anche per orientare le nostre strategie"

PESCARA. Perchè l'Abruzzo non è conosciuto dal grande turismo? A fornirci alcune risposte sono gli inglesi sul The Telegraph. Il tabloid affronta la questione dedicando una pagina online sull'Abruzzo con in primo piano la foto della chiesa della Madonna della Pietà vicino a Rocca Calascio.

E' Tim Jepson, esperto di destinazioni turistiche che collabora anche con The National Geographic, a tentare di mettere a fuoco le cause. Che secondo lui sono: "La povertà, per prima cosa, e la natura selvaggia delle montagne per un'altra". "La regione era troppo alta e troppo isolata per viti e ulivi, e il commercio medievale e la ricca storia che ha favorito le città - e l'arte - di Toscana , Umbria e Sicilia", aggiunge. La sua valutazione parte da una considerazione: "L'Italia ha accolto i visitatori da tempo immemorabile. Ma non tutta l'Italia: alcune regioni sono rimaste impermeabili ai Grandi Turisti del passato e agli Instagrammer di oggi. Chi, ad esempio, visita l'Abruzzo, una regione a est di Roma, fiancheggiata dalla Campania a sud, le Marche a nord?".

Ma la sua non vuole essere soltanto una valutazione critica che affonda le radici nel passato. Guarda al presente e al futuro: "Ora le cose stanno cambiando, anche se lentamente (le case qui si possono ancora avere per meno di 10mila euro). I viaggiatori stanno finalmente imparando che le sue montagne, ancora il covo di lupi e orsi, sono le più belle d'Italia al di fuori delle Alpi, che la sua costa è gloriosamente selvaggia in alcuni punti e che molti dei suoi antichi villaggi sono senza tempo e tradizionali nel migliore dei modi".

Jepson nel suo articolo descrive si sofferma anche sulla cucina, e inserisce tra i luoghi da non perdere  il "piccolo Tibet" di Campo Imperatore,  Santo Stefano di Sessanio, il borgo medievale di Loreto Aprutino, il parco nazionale d'Abruzzo, Sulmona dove i reali inglesi hanno acquistato i confetti per le nozze di Harry e Meghan. E poi Vasto, Scanno, Opi e Pescasseroli.

Argomenti che offrono lo spunto all'assessore al Turismo Mauro Febbo di intervenire: "Ovviamente, in Abruzzo abbiamo molto altro ancora da offrire sia in termini di località e itinerari da far scoprire, ma siamo lieti di questa attenzione perchè ci stiamo facendo conoscere di più e meglio e questo rappresenta uno stimolo anche per orientare le nostre strategie turistiche, in sinergia con gli imprenditori del settore, nella direzione desiderata dal turista del terzo millennio senza snaturare  la specificità del nostro territorio".