Villa Pini senza soldi, rischio fallimento

Il tribunale di Chieti concede un mese ad Angelini per saldare i debiti

CHIETI. Una crisi di liquidità che rischia di trascinare il Gruppo Villa Pini al fallimento. E’ la situazione che si profila per la clinica teatina man mano che si svolgono a Chieti le udienze pre fallimentari. Il 12 gennaio il gruppo sanitario, rappresentato dall’amministratrice Chiara Angelini non è riuscito a far fronte ad un debito che ammonterebbe a 600 mila euro chiedendo un rinvio.

Il giudice delegato ai fallimenti ha accordato una nuova udienza per il 12 febbraio prossimo. Se entro quella data non saranno versati i soldi ai creditori il tribunale di Chieti dovrà pronunciarsi sulle diverse istanze di fallimento. A Chieti, quindi, sembrano concentrarsi i maggiori problemi per il Gruppo Villa Pini. Sempre nel capoluogo teatino il procuratore capo, Pietro Mennini ha indagato Vincenzo Angelini per bancarotta fraudolenta per distrazione. In ballo una cifra valutata sui 100 milioni di euro che sarebbe sparita dalle casse delle cliniche e società da lui gestite, attraverso la Novafin. Società che ha sede a Chieti gestita da Angelini e la moglie Annamaria Sollecito. Le istanze pre fallimentari, l’inchiesta per bancarotta, e il fatto che il Gruppo sanitario non paga da nove mesi gli stipendi dei suoi 1600 lavoratori, hanno posto Angelini al centro di uno scenario complesso: da un lato è «il grande accusatore» dell’inchiesta Sanitopoli della procura di Pescara che il 14 luglio del 2008 ha portato all’arresto dell’allora presidente della Regione,Del Turco e dell’assessore alla sanità Mazzocca ed altre 8 persone tra esponenti del Pd ed amministratori Asl; dall’altro Angelini e la moglie come imprenditori della sanità privata, secondo il rapporto dei carabinieri dei Nas, andavano arrestati con l’ipotesi di aver truffato la Regione.

Fuori dalle vicende giudiziarie i maggiori problemi per Villa Pini rimangono il mancato pagamento degli stipendi che ha scattare da parte della Regione la revoca degli accreditamenti e la chiusura di alcune strutture, così come sollecitato anche dalla Commissione d’inchiesta del Senato. Oggi a Chieti, infatti, tornerà il presidente della Commissione, Ignazio Marino che oltre a verificare se i malati ricoverati in riabilitazione psichiatrica in due strutture di Angelini: ex Paolucci e le Villette; terrà una assemblea con i lavoratori. «Ci auguriamo», dice Angela Scottu dirigente della Cgil, «che il senatore Marino e la Commissione si rendano conto dei gravi probemi che i lavoratori stanno affrontanto, oltre ai 9 mesi senza stipendio, denunciamo due situazioni di eccezionale gravità. La prima è il trasferimento fatto dei malati ricoverati nelle Villette ed ex Paolucci in altre strutture pubbliche in modo sbagliato e frettolosamente che ha provocato nuovi disagi ai pazienti che tra l’altro vengono portati in strutture che noi giudichiamo non idonee come, ad esempio, la Rsa De Cesaris di Spoltore. Inoltre segnaleremo oggi al presidente Marino che la Asl di Pescara sta facendo nuove assunzioni mentre i lavoratori del Gruppo sono senza stipendio e rischiano di non avere quegli ammortizzatori sociali che potrebbero permettere almeno la sopravvivenza economica. Per questo la Regione in tempi brevi deve definire lo stato di crisi e dare il via libera alla cassa integrazione».