Al via le manovre dei moderati 

L’obiettivo è un partito al 10% che possa rappresentare l’ago della bilancia

[LUOGO]ROMA
[TESTO]Un partito moderato che possa trattare con un certo credito, e un peso elettorale intorno al 10%, con la forza prorompente della Lega di Salvini. È questo l'obiettivo che sta affiorando dalla tela di contatti costruita nell'ultimo mese non solo da Silvio Berlusconi ma da tutto un modo centrista che non vuole rimanere tagliato fuori dai giochi delle alleanze e delle ricomposizioni degli schieramenti nella prossima legislatura. Una suggestione che non lascia indifferente lo stesso leader della Lega, molto attento alle nuove iniziative politiche e, almeno parole, pronto al dialogo.
In Forza Italia lo chiamano il piano B, una idea che ha cominciato a prendere corpo sparigliando le carte con il progetto «dell'Altra Italia». E che si sta man mano rafforzando con l'addio di Giovanni Toti e le fibrillazioni di chi, tra gli azzurri, guarda alla Lega di Matteo Salvini. Movimento che vede scendere in campo tanti attori, che amplificano in più direzioni la nuova «mossa del cavallo» dell'ex premier azzurro. Tra gli altri l'ex ministro Pd Calenda, Casini, ma anche le pattuglie renziane che cercano un nuovo inizio guardando al mondo di centro e cattolico. E c'è chi non esclude che Renzi possa mettere all'ordine del giorno anche questo tema nella convention prevista nelle valli della Garfagnana, in Toscana (21-24 agosto). Un progetto che chiede comunque spazio e tempo. Tanto da far muovere, si è convinti in diversi settori politici, le truppe dell'ex premier del Pd verso l'idea del progetto ponte di un governo di transizione che rinvii lo scioglimento delle Camere di diversi mesi rispetto alle intenzioni di Salvini.
Tra i moderati e i centristi si evoca anche la discesa in campo di Urbano Cairo, presidente e ad di Rcs Mediagroup, nonché patron del Torino, imprenditore che guarda al mondo moderato e viene definito in alcuni settori di quel mondo proprio come l'erede naturale del Cav in politica. Intanto, un altro pezzo della partita centrista si comincia a giocare proprio in casa del Cavaliere. Con Toti che dopo aver lanciato il suo movimento, «Cambiamo», sembra aver avviato una campagna acquisti su vasta scala guardando al nuovo corso salviniano.