John Wayne abbraccia Natalie Wood e le dice: «Torniamo a casa, Debbie»

TURNO DI NOTTE

Che bella estate. Meno male che è finita

Ai tempi della scuola il ritorno fra i banchi avveniva all’ombra di un minuscolo incubo, quello del tema che ci avrebbe chiesto conto della nostra estate. Il titolo era sempre lo stesso: «Raccontate come avete trascorso le vostre vacanze». Per non indisporre il maestro ci davamo da fare a scrivere cose che sospettavamo gli avrebbero fatto piacere: le passeggiate, i libri letti, le gioiose riunioni familiari. L’età adulta ci induce, invece, alla sincerità. E allora nel bilancio dell’estate che si è chiusa ieri ci tocca stilare una piccola lista di disappunti. Eccola. Non è vero che bevendo molta acqua si combatte il caldo: si suda solo di più. Non è vero che ci sono posti dove il mare è trasparente: siamo dieci milioni in più di mezzo secolo fa e, quindi, non illudiamoci sulla nostra capacità di smaltire i rifiuti. Non è vero che d’estate riusciamo a leggere i classici: anche quest’anno abbiamo soprattutto sfogliato settimanali rosa e adocchiato segnali stradali. Non è vero che camminare fa bene alla salute: alcune piaghe sotto i piedi stanno lì a testimoniare il contrario. E’ vero, invece, che le ore migliori dell’estate le abbiamo trascorse a fare niente: sdraiati sul divano, di pomeriggio, con le tapparelle abbassate, a guardare un western in cui John Wayne abbraccia la piccola Natalie Wood e le sussurra dolcemente: «Torniamo a casa, Debbie».
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