Un'immagine del film Blade Runner di Ridley Scott

TURNO DI NOTTE

Da tre giorni il futuro è diventato il passato 

Non ce ne siamo accorti, forse, ma il futuro è diventato il passato da tre giorni. Il 20 novembre 2019, infatti, era il giorno in cui era ambientato “Blade Runner”, il film di fantascienza con cui, nel 1982, il regista Ridley Scott provò a immaginare come saremmo diventati da lì a 37 anni. Ci riuscì? Solo in parte, ma non per sua colpa. Il fatto è che il futuro è una strana bestia. Pensiamo di riuscire a prevederlo ma non ci azzecchiamo quasi mai. Quando da ragazzini, mezzo secolo fa, assistemmo alla passeggiata del primo uomo sulla Luna avremmo scommesso la nostra paghetta settimanale che, 50 anni dopo, avremmo trascorso le vacanze su Marte. E invece. “Blade Runner” è un esempio di come ci inganniamo nell’immaginare il tempo che ci attende. La Los Angeles in cui si svolge quella storia è percorsa da auto volanti e popolata da androidi. Ma nello stesso scenario ci sono anche persone che leggono giornali di carta sui quali viene annunciata come prossima una rete capace di collegare tutti i computer del mondo: Internet con un quarto di secolo di ritardo. La verità è che il tempo che ci separa dal futuro cammina su un sentiero pieno di intoppi, con pause e regressioni. È come il torero che si ferma e fa sempre un passo all’indietro prima di avanzare verso il futuro crudele ma inevitabile che lo attende nell’arena.
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