Il quadro di Cimabue battuto all'asta per 24 milioni di euro

TURNO DI NOTTE

Il quadro da 24 milioni appeso in cucina

È un quadro di piccole dimensioni (25,8 cm per 20,3 cm), dipinto a tempera e fondo oro su una tavola di pioppo, che rappresenta una scena del Vangelo, Gesù deriso dopo la flagellazione. Per anni è stato appeso a un muro di una casa modesta di Compiègne a nord di Parigi, dove la proprietaria, una vecchia signora, lo teneva sopra una piastra per cucinare. Pensava che fosse un’icona, di quelle che si trovano sulle bancarelle delle feste religiose. Invece era un’opera di Cimabue, il pittore fiorentino del Duecento maestro di Giotto. Il quadro è uno degli elementi di un dittico del 1280 in cui erano rappresentati su 8 pannelli delle scene della Passione. “Il Cristo deriso” è stato messo all’asta ieri dalla casa Actéon e venduto per 24 milioni di euro. Il denaro andrà all’anziana proprietaria del dipinto. Il valore economico di quell’opera è stato il gioco delle offerte a stabilirlo. Quello affettivo, invece, resterà per sempre non quantificato giacché frutto di anni di domestica contemplazione. Questo tipo di valore non dipende dalle qualità estetiche del dipinto, ma da un nucleo sentimentale che non soggiace alle regole del mercato dell’arte. È la valuta del cuore, che non conosce rapporto di cambio, a determinare il prezzo di un oggetto (fosse anche un’opera d’arte) incatenato da uno sguardo adorante alla teoria dei giorni della nostra vita.
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