Chi è l’enfant prodige di Vienna 

A 31 anni Sebastian Kurz sarà il cancelliere più giovane del paese e della storia

BERLINO. Il suo talento politico è innegabile, e c'è chi lo ha già definito il «Metternich del XXI secolo». Ma chi sia davvero Sebastian Kurz, che col voto di ieri diventa cancelliere austriaco a 31 anni, il leader più giovane del continente e della storia del suo paese, resterà da vedere. Per ora è chiaro che il Wunderkind che ha sorpassato la destra oltranzista di Heinz-Christian Strache, facendo il gioco dei populisti e cavalcando l'onda anti-migranti, ha un temperamento spregiudicato: più strategico che idealista. E questo potrebbe fargli meritare un posto accanto a leader post-ideologici del calibro di Emmanuel Macron, al quale spesso è stato paragonato, e della stessa Angela Merkel. L'operazione condotta in Austria, però, lascia qualche dubbio in più sul giovanissimo leader, che dovrà probabilmente convolare a nozze con la destra oltranzista. Se in Germania la Cdu della Willkommenskultur ha sempre affermato di non voler inseguire i populisti di Afd,Kurz, che qualche anno fa era sottosegretario all'Integrazione, ha fatto esattamente il contrario. Ha rincorso la destra, appropriandosi di una visione intransigente sull'emergenza profughi e chiudendo le porte del paese. E questa mossa è risultata vincente. Anche se il prezzo per aver abdicato a una vulgata più solidale, è che con i populisti di Strache dovrà quasi certamente allearsi. E c'è chi teme «l'orbanizzazione dell'Austria» - espressione usata dai liberali del Neos- e un inquietante avvicinamento ai paesi Visegrad, paventato da diversi analisti. Il ragazzo prodigio che ha conquistato il Paese, dopo essersi preso il partito 5 mesi fa, dipingendolo di turchese e mettendoci il suo nome sopra è entrato al governo 7 anni fa. Prima sottosegretario, poi ministro degli Esteri a 27 anni. E il 15 maggio 2017 ha assunto la guida dell'Oevp. «Ha un naturale talento politico, una spiccata intelligenza sociale e analitica, è in grado di raccogliere dati velocemente e prendere la decisione giusta», ha scritto un analista di der Standard. Ma che Kurz sia davvero democratico e liberale e non sia invece «un Orban in fiore» nessuno può davvero garantirlo, ha aggiunto. Una prospettiva che non rassicura l'Europa.