Appuntamento a Bangland...

13164401_948532368597537_7770111395041192543_nUn aereo si schianta sulla statua della libertà: è il nuovo inizio della guerra americana al terrore che prosegue in Mahaba, piccolo paese africano ricco di diamanti e, sostiene il governo, armi di distruzione di massa. Mentre il paese è in guerra, il presidente Steven Spielberg cerca il secondo mandato contro il democratico J. R. Kirchman. Nella città di Bangland, specchio distopico dell’America contemporanea e di quello che ci siamo abituati a chiamare occidente, la bugia condivisa diventa verità, la corruzione e la violenza dilagano, il razzismo prende il sopravvento.

Un predicatore, Gold, combatte la crisi dei valori religiosi commissionando omicidi. Uno strozzino irlandese, Loogie Boogie, dà la caccia ai pedofili per dare giustizia alla figlia vittima di abusi. Virgil Texas, tormentato dai suoi problemi familiari e dall'alcool, è un tenente dal grilletto facile.

L’animazione e i disegni, tutti realizzati fotogramma per fotogramma dal pescarese Lorenzo Berghella (che firma anche regia, sceneggiatura e, assieme a Marco Spoletini, montaggio) rendono l’atmosfera di Bangland ancor più sopra le righe: i volti di famosi attori hollywoodiani (accanto a Bill Murray, il predicatore, ci sono anche Morgan Freeman, Steve Buscemi, Bruce Campbell, i musicisti Everlast e Tom Waits) aiutano l’immediato riconoscimento dei personaggi e richiamano alla memoria le grosse produzioni in computer grafica di Robert Zemeckis (con Jim Carrey in "A Christmas Carol" e Tom Hanks in "Polar Express") o gli esperimenti con il rotoscope di Richard Linklater (con Ethan Hawk in "Waking Life" e Keanu Reeves in "A Scanner Darkly" ). L’espediente, abituale ad esempio nei fumetti Bonelli, sul grande schermo appare inedito e ha favorito la visione di Bangland al pubblico internazionale (che ha già premiato Berghella e i suoi collaboratori in festival lontanissimi tra loro, sia geograficamente sia culturalmente: ad esempio l'Indie Fest di San Diego, il Mumbai Shorts, i VeniceDays).

Creata in oltre sei anni di lavoro, la città di Bangland è anche al centro di una serie a puntate ("Too Bad"), di cui il film rappresenta una sorta di edizione definitiva. Dopo il successo nei festival, Bangland sta girando adesso le sale: per sapere quali, il modo più semplice è controllare la pagina Facebook del film. Un lavoro imperdibile per chi ama la comicità dissacrante alla Simpson e il politicamente scorretto della serie di videogame Grand Theft Auto. (p.d.s.)