La difficoltà di essere single nella pandemia

Non è un paese per single, quello tratteggiato dalle varie ordinanze, decreti, raccomandazioni e consigli di esperti di ogni tipo e specializzazione. Proprio no.
Tutto sembra congiurare contro di loro, dall’isolamento in perfetta solitudine (a parte il gatto) della prima fase, all’impossibilità di incontrare chiunque, a parte i propri genitori. Il che va anche bene per alcuni “mammoni” particolarmente attaccati alle tagliatelle domenicali in famiglia. Ma malissimo per tutti gli altri.
Se l’arte del corteggiamento sembrava complicato nell’epoca pre-Covid, adesso sembra un percorso ad ostacoli disseminato di mine esplosive. Spariti i tradizionali campi di gioco come discoteche, pub e concerti, ora il terreno di caccia diventa il supermercato o, se si è così fortunati da poter sfoggiare un fisico simil-sportivo, al massimo la corsetta sul lungomare.
Complicata, ma non impossibile, la tecnica dello sguardo insistente-ammiccante, causa mascherina che copre tre quarti di viso. A questo punto diventa veramente importante la qualità della conversazione. Ma a questa trappola possono sopravvivere solamente i migliori. Perché ci vuole una vena veramente ironica per attaccare bottone con classe mentre si tasta, muniti di guanti chirurgici, una melanzana o una banana.
E se anche si riesce a superare l’ostacolo dell’abbordaggio, resta il problema di cosa fare nella Fase 2 del corteggiamento. Un aperitivo? Mmmhh, no. Urlare attraverso la piazza non aiuta la conoscenza intima. Una cenetta a lume di candela? Considerate le sistemazioni dei tavolini nei ristoranti, tra metri di distanziamento e campane di plexiglass, il romanticismo è destinato a morire ancora prima di nascere.
Un invito a casa a visionare la solita collezione di farfalle? Vietatissimo, si rischia una multa e addirittura l’arresto. Meglio lasciarsi sotto casa, e senza tentare la mossa del bacio, mi raccomando: se prima bastava girare un po’ il viso e offrire la guancia a un corteggiatore troppo insistente, oggi si rischia di far fuggire l’amato a gambe levate!
Forse è meglio, per il momento, limitarsi alle chat. Ci si possono scambiare citazioni e poesie, languendo disperatamente come si usava una volta, in attesa di tempi migliori.