Il tratto di mare di Città Sant'Angelo vietato alla balneazione

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Quanto costa il bagnino se il mare non è balneabile

Nel dicembre scorso, il Comune di Città Sant'Angelo ha saldato i conti alla società (La Compagnia del Mare di Spoltore) che si occupa del servizio di salvataggio per la stagione balneare. Complessivamente, da giugno a settembre, sono stati spesi circa 23mila 315 euro. Lo specchio d'acqua di competenza del territorio comunale angolano, stretto tra la foce del fiume Saline e quella del torrente Piomba, quasi nella sua totalità, non sarebbe balneabile. Quando il servizio venne introdotto, nel 2009, il sindaco Gabriele Florindi mise però subito a tacere ogni possibile polemica: la presenza del bagnino è infatti obbligatoria per legge. E si tratta di una norma saggia, a guardare la poca considerazione riservata ai divieti durante la stagione estiva. Così, in 10 anni, la maleducazione che spinge a fare un bagno dove non si può ci costa oltre 200 mila euro.

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