Attrezzature rubate al centro per disabili 

A Sant’Onofrio laboratori senza più materiali e stanze a soqquadro. Montinaro: 20 ragazzi costretti a restare a casa

LANCIANO. Hanno scardinato la porta e fatto razzia di attrezzi per lavorare legno e creta, ovvero il materiale elettrico usato dai ragazzi diversamente abili psichici durante i laboratori creativi. Ora quei ragazzi sono costretti a restare a casa perché non hanno più niente per poter lavorare. È il furto messo a segno nel fine settimana al centro di aggregazione psico-sociale “Sant’Onofrio”. La struttura, aperta da quasi 20 anni, accoglie i ragazzi che hanno problemi psichici per aiutarli nel percorso di socializzazione, recupero, di crescita. La struttura riunisce Percorsi, l’associazione regionale familiari per la tutela della salute mentale onlus Abruzzo, la cooperativa sociale “La Rondine” e i servizi psico-riabilitativi della Asl. Ogni giorno gli insegnanti-educatori accolgono a Sant’Onofrio i ragazzi, del centro diurno e non solo, per attività e laboratori creativi, realizzati con materiale che ora non c’è più. «Hanno scardinato la porta esterna antipanico e poi quella interna in legno», racconta Danilo Montinaro, referente del Centro diurno e dei servizi psico-riabilitativi della Asl, «e una volta all’interno hanno messo tutto a soqquadro. Hanno rovistato ovunque, aprendo armadi e cassetti. Ma soprattutto hanno rubato materiali importanti perché usati per le attività dei ragazzi». Si tratta di vari utensili elettrici, attrezzi e prodotti di ferramenta usati per il laboratorio di arteterapia -coordinato dall’insegnante Antonella Colantonio- uno stereo per il laboratorio di musicoterapia, un computer e persino una stufa a pallet, donata da una associazione, che era l’unica fonte di riscaldamento della struttura. Un furto dal valore economico di circa 5.000 euro, ma con danni “sociali” non quantificabili. «Non ci sono parole per descrive lo squallore di questo atto ignobile», dice Montinaro, «non solo per quanto rubato, persino i chiodi, ma soprattutto perché con il loro gesto i ladri impediscono a circa venti disabili psichici di potersi recare nella struttura e fare lavori come statuine e quadri che hanno, tra l’altro, in parte rubato. Ora questi ragazzi, che sono non solo di Lanciano ma anche di Paglieta e Atessa, devono restare a casa, interrompendo attività aggregative e psico-riabilitative importanti, anche per le loro famiglie. Servirà aiuto anche da altre associazioni per riacquistare tutto. Ho già chiesto alla Asl se è possibile poter comprare subito almeno martelli, chiodi e tavole di legno per riprendere le attività al più presto». «Si resta indignati di fronte ad episodi del genere», commenta la referente del centro Antonella Colantonio, «stupiti e impotenti. Il nostro centro sociale è presente sul territorio dal 1999 e mai sino ad oggi è stato oggetto di situazioni analoghe, intollerabili». Sul furto indaga la polizia del commissariato di Lanciano.
©RIPRODUZIONE RISERVATA