San Salvo

Botte alla moglie, negoziante 63enne finisce in manette

15 Ottobre 2025

Un uomo di origine francese finisce in carcere: minacce e insulti anche davanti ai carabinieri intervenuti per sedare la lite. L’arresto oggi è stato convalidato 

SAN SALVO. Accusato dalla compagna di maltrattamenti, ha inveito contro di lei anche davanti ai carabinieri, gli stessi a cui la donna aveva chiesto aiuto. È finito in carcere un commerciante 63enne di origine francese ma residente a San Salvo. L’identikit dell’accusato è quello di una persona seria e gran lavoratore fuori casa, ma irascibile fra le mura domestiche. Nei suoi confronti, la magistratura vastese, sensibile al tema della violenza sulle donne, ha fatto scattare un codice rosso. Il 63enne è finito nel carcere di Torre Sinello a Punta Penna. Oggi l’arresto è stato convalidato dal gip del tribunale di Vasto. Ad assistere il negoziante è l’avvocato Pino Sciarretta.

Il legale per il momento preferisce non rilasciare dichiarazioni. Nemmeno i carabinieri parlano. La storia, stando a quanto emerso, è simile a molte altre drammatiche convivenze nel corso delle quali è spesso presente la violenza. Da tempo pare che la compagna del 63enne subisse maltrattamenti. Qualche giorno fa, al culmine della sopportazione e spaventata, la donna ha deciso di chiedere aiuto ai carabinieri. Davanti ai militari dell’Arma, però, si è presentato anche lui e il clima si è surriscaldato in poco tempo. La vittima chiede l’allontanamento dell’uomo e l’apposizione di un braccialetto elettronico.

L’arresto del 63enne è solo l’ennesimo codice rosso emesso dalla magistratura vastese: solo qualche giorno fa, il 5 ottobre scorso, i giudici istoniensi hanno deciso di mandare a processo con rito abbreviato un uomo di 57 anni, residente a San Salvo, accusato di maltrattamenti e violenza sessuale nei confronti della moglie. Secondo quanto riferito dalla vittima, l’uomo l’avrebbe sottoposta per anni a percosse, ingiurie e minacce, anche sotto effetto di alcol, arrivando a causarle gravi lesioni e a costringerla con la forza a rapporti sessuali. Anche lui è stato allontanato dall’abitazione coniugale con l’obbligo di mantenere una distanza di almeno 500 metri da lei e indossare il braccialetto elettronico.

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