Chieti

Catturata una delle borseggiatrici in fuga: era sparita prima dell’interrogatorio. Nel mirino dei ladri anche il papà dell’assessore

11 Novembre 2025

Arrestata a Milano la peruviana che aveva derubato un’anziana in un supermercato di Chieti. È ancora caccia ai complici

CHIETI. Fine della corsa. Una delle borseggiatrici fuggite prima dell’interrogatorio “preventivo” previsto dalla legge Nordio è stata catturata dalla polizia di Stato a Milano. Carmen Rosa Castillo Romero, peruviana di 36 anni, è finita in carcere con l’accusa di aver derubato un’anziana a Chieti, all’esterno del supermercato Tigre di via Picena, impossessandosi della borsa con soldi e cellulare e utilizzando il bancomat appena portato via per prelevare denaro in uno sportello automatico. Restano al momento irrintracciabili gli altri due complici, un uomo e una donna, sempre peruviani. Il caso ha avuto risonanza nazionale, animando la discussione politica sulla legge Nordio e sui suoi effetti sgraditi.

L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giancarlo Ciani, è stata condotta dai poliziotti della squadra mobile, diretti dal commissario capo Francesco D’Antonio. La procura aveva rimarcato, nella richiesta di misura cautelare, il pericolo di fuga degli indagati, vale a dire personaggi senza fissa dimora, e con parecchi precedenti, che in passato avevano fornito anche numerosi alias nel tentativo di farla franca. In caso di pericolo di fuga o di inquinamento probatorio, la legge Nordio esclude l’interrogatorio “anticipato”. Il gip ha ritenuto che questo rischio non fosse sussistente e ha deciso di convocare i tre presunti ladri per ascoltarli. Ma nessuno di loro si è presentato in tribunale. In sostanza, hanno fatto perdere le loro tracce.

Mentre prosegue la caccia ai complici dell’arrestata, ieri sul tema dei borseggiatori in città è intervenuto l’assessore comunale Fabio Stella, per segnalare che anche il padre è stato derubato a Chieti Scalo. Tredici minuti sono stati sufficienti a uno, o molto presumibilmente più borseggiatori, per impossessarsi del portafoglio dell’anziano di 76 anni e sottrargli dalla carta di credito 600 euro. «Mercoledì mattina», racconta l’esponente dei Cinque stelle, «mio padre era appena uscito da un supermercato allo Scalo ed è stato avvicinato da un uomo di circa 40 anni che aveva con sé una cartina geografica. Mostrandogliela, gli è stato chiesto se quella città fosse Chieti e da lì, poi, ulteriori domande. È ipotizzabile che mentre i due parlavano, una terza persona abbia sfilato il portafoglio dal borsello che mio padre aveva con sé. Lui ha capito quel che era avvenuto poco dopo, mentre si recava in farmacia. Purtroppo, però, era già tardi».

Tutto è successo in tempi strettissimi: «Dalla spesa al supermercato, al momento del borseggio e fino al prelievo effettuato al Postamat di via Pescara alle 17.16, sono trascorsi 13 minuti», evidenzia l’assessore. «Poco dopo, alle 18.15, è stato pagato addirittura il conto con la stessa carta di credito presso un McDonald’s di Montesilvano. Ovviamente abbiamo provveduto a bloccarla il prima possibile, ma era già troppo tardi. Il fatto che sapessero anche il codice Pin fa pensare che mio padre sia stato seguito e spiato mentre eseguiva pagamenti. Va detto che oltre il danno c’è la beffa, perché nel portafoglio aveva con sé anche i documenti e la tessera sanitaria».

Stella ne fa anche un tema politico: «Il governo di centrodestra perde tempo nell’attuare delle norme inutili che non tutelano concretamente la cittadinanza. I territori sono abbandonati a loro stessi. Quanto accaduto a mio padre è solo una di tante testimonianze di come la sicurezza sia messa a dura prova. Non è colpa delle forze dell’ordine che, anzi, vanno ringraziate per il grande lavoro che svolgono», tiene a precisare l’assessore.

«Il governo centrale dovrebbe investire per dotare le forze di polizia di ulteriore personale. Altro punto è quello della videosorveglianza: sono un amministratore comunale e so bene quanto i Comuni non abbiano abbastanza risorse per implementare il numero di telecamere. Servono finanziamenti dallo Stato», è il monito di Stella, «e le leggi di Bilancio sono occasioni per aiutare tutti gli enti locali. Servirebbero risorse aggiuntive anche per la polizia municipale, che rappresenta un presidio importante per il territorio e un importante supporto alle questure e alla polizia di Stato. Questo governo, invece, che ha fatto della sicurezza la sua bandiera, alla prova dei fatti dopo tre anni non è riuscito a mettere in campo un provvedimento efficace sul tema».

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