Chieti, palpeggia l’entraineuse: 5 anni e 8 mesi di carcere a un muratore 

Un uomo di 33 anni è stato condannato per violenza sessuale, lesioni e stalking. Scaricato dalla donna di San Giovanni Teatino, l’ha aggredita sotto casa

CHIETI. Credeva che alla fine la bella entraineuse lo ricambiasse dell’amore che aveva provato dal primo momento che l’aveva conosciuta. Invece dalla storia ha rimediato non solo di essere scaricato ma anche una sonora condanna a cinque anni e 8 mesi di reclusione per lesioni, stalking e violenza sessuale.

Una pena inflitta ieri mattina dal giudice per le udienze preliminari, del tribunale di Chieti, Antonella Redaelli, con il rito abbreviato, quindi anche scontata di un terzo.

Il pubblico ministero, rappresentato dalla sostituto procuratore Lucia Anna Campo, nella requisitoria pur chiedendo la condanna dell’imputato aveva optato per una pena inferiore: cinque anni e 4 mesi di reclusione.

Il colpevole è Felice Fabio Lobescio, 33 anni, di Molfetta (Bari), di professione intonacatore. Il giovane uomo si è trovato qui in Abruzzo al seguito di una ditta pugliese per i lavori di ricostruzione post-terremoto dell’Aquila.

La sera Lobescio, a lavoro finito, per distrarsi un po’, si recava nei locali notturni di Alba Adriatica, in uno di questi ha conosciuto la bella entreneuse, nel fiore degli anni, 30, che abita a San Giovanni Teatino.

Il corteggiamento è cominciato presto con regali e dichiarazioni d’amore. Ma la ragazza alla fine non ha più gradito le attenzioni di Lobescio che nel frattempo erano diventate insistenti e lo ha scaricato. Piantato e disperato il giovane muratore ha reagito male e riempito la sua preda, ormai sfuggita, di telefonate, pedinamenti fin sotto casa, nella casa di San Giovanni Teatino. Fino a quando, nel dicembre del 2011 non ha resistito alle sue pulsioni e l’ha aggredita, strattonata e palpeggiata nelle parti intime.

La ragazza, che fino a quel momento aveva anche voluto sopportare i corteggiamenti insistenti del giovane pugliese, a quel punto lo ha denunciato e mandato sotto processo.

Lobescio era assistito dall’avvocato Ubaldo Lopardi che nelle more del processo ha annunciato ricorso in appello.

©RIPRODUZIONE RISERVATA