L'incendio nella discarica di Cupello

Cupello, a fuoco la discarica sequestrata: è la terza volta

In fiamme i rifiuti di Campania, Lazio e Puglia sui quali le indagini dei carabinieri proprio per stabilire origine e qualità. Il Comitato difesa del comprensorio vastese: "Ennesimo segnale inquietante, in perfetto stile mafioso"

CUPELLO. Incendio nella discarica sequestrata di Cupello. E' la terza volta in un anno dopo i roghi del 12 e 13 giugno 2018. Probabile origine dolosa delle fiamme considerato che fino a ieri sera nella zona ha piovuto forte e che è quindi escluso un fenomeno di autocombustione.

L'incendio è divampato questa mattina ed è stato spento dai vigili del fuoco nell'impianto gestito dal Civeta. Sono buciati i rifiuti ammucchiati provenienti da Campania, sud del Lazio, Puglia e sui quali è in corso l'inchiesta pert stabilire la loro origine e qualità.

"E' l'ennesimo segnale inquietante, in perfetto stile mafioso, che incombe sul ciclo dei rifiuti in questa regione", denunciano al Comitato difesa del comprensorio vastese. Le indagini scattarono nel 2017 su un esposto degli ambientalisti della Stazione ornitologica abruzzese sui rifiuti sversati nella discarica, di qui il sequestro.

Ma una "coincidenza" in particolare mette in allarme il Comitato: "L'incendio avviene quando sono in corso le indagini dei carabinieri proprio per stabilire l'esatta qualità di quei rifiuti. La situazione appare di una gravità inaudita, purtroppo constatiamo che a molti livelli non si è ancora ben compreso il livello della sfida posta all'intero Abruzzo e, a parte l'azione di alcuni degli amministratori locali dei comuni del comprensorio, continuano a esserci troppi silenzi o balbettii senza una risposta compatta di tutte le istituzioni e organizzazioni".

Preoccupazioni anche con l'avvinarsi dell'estate. "Fortunatamente, anche per le condizioni ambientali di questi giorni, l'incendio non si è esteso ma il segnale è gravissimo", aggiungono al Comitato. "Tra l'altro che cosa accadrà da qui all'estate, quando ci saranno 40 gradi? Crediamo sia necessario fare fronte comune e garantire un controllo severissimo del territorio. Certo è lunare dover constatare che senza essere in grado di affrontare le criticità dell'esistente vi siano ancora procedimenti aperti volti ad approvare nuove discariche in queste aree. Serve agire in fretta per riportare serenità a questo territorio, garantire il rispetto degli standard di qualità ambientale e organizzare il ciclo dei rifiuti in maniera virtuosa".