Di Primio in Fdi, è scontro ma la trattativa va avanti 

Il sindaco verso l’ingresso, l’esecutivo cittadino protesta e minaccia di non candidarsi Sigismondi: parlerò con la base, è una persona valida. L’uscente: non chiederò niente

CHIETI. È scontro in Fratelli d’Italia sull’ingresso del sindaco uscente Umberto Di Primio. Il vertice regionale del partito, con il coordinatore Etel Sigismondi, e lo stesso Di Primio portano avanti la trattativa ma l’esecutivo cittadino del partito protesta, invoca discontinuità con l’amministrazione in carica, predica rinnovamento e chiede di tenere il sindaco fuori quando mancano 4-5 mesi alle elezioni. E non è una ribellione fondata sulle chiacchiere: la rivolta è stata messa nero su bianco in un documento mandato ai colonnelli del partito. Questo il tenore della protesta: siamo contrari all’ingresso del sindaco e siamo pronti a non candidarci se entrerà nel partito. Una minaccia che, per ora, non cancella la possibilità che Di Primio, sindaco senza più partito dopo l’addio tra le polemiche a Forza Italia, si accasi con Fdi. Tra i contrari all’ingresso del sindaco ci sarebbero il vicesindaco Giuseppe Giampietro, l’assessore Carla Di Biase e il consigliere Nicola Rapposelli.
Sigismondi cerca di mediare tra i fronti contrapposti e pensa che, alla fine, la protesta rientrerà: «Fratelli d’Italia basa la sua forza su un confronto costante con il territorio ma è anche un partito inclusivo. Significa che dobbiamo mettere al servizio della collettività non l’improvvisazione ma l’esperienza della nostra migliore classe dirigente. Tutte le persone che vogliono aderire a questo progetto, purché abbiano determinati requisiti, sono ben accette. Siamo una famiglia che cresce, che fa selezione e che vuole dare risposte concrete all’improvvisazione dilagante degli ultimi anni a causa del grillismo. Adesso, con serenità faremo le nostre riflessioni coinvolgendo tutti. Con il sindaco c’è un confronto aperto da tempo». E cioè dal 9 settembre dell’anno scorso quando Di Primio è salito sul palco della manifestazione di Fdi a Roma e in due minuti si è scagliato contro l’asse Pd-M5S al governo. «È mia intenzione confrontarmi con la base», promette Sigismondi, «lo stesso principio che abbiamo adottato con gli altri amministratori che sono entrati nel partito sarà usato anche per il sindaco nella convinzione che è una personalità di alto profilo a me gradita, di valenza non soltanto locale ma anche nazionale nella sua qualità di vicepresidente dell’Anci, è uno che tanto ha dato a Chieti e tanto può continuare a dare alla politica abruzzese». Sigismondi annuncia il prossimo passo elettorale: «Il nostro obiettivo è quello di fare una lista il più forte possibile e dare un contributo importante per la vittoria del centrodestra».
La comparsa dei ribelli non frena Di Primio: «Ho detto che non mi candiderò in consiglio ma ho sempre detto che non avrei lasciato la politica: negli anni ho costruito un gruppo di persone che può sostenere le mie idee con una lista civica ma, adesso, c’è anche questo discorso aperto anche con Fdi. Stiamo valutando e dialogando: io non ho chiesto niente negli incontri che abbiamo già fatto e non chiederò niente. Il mio ingresso non sottrarrà niente a nessuno: se qualcuno lo pensa è un errore. La protesta? È normale che quando si entra in un gruppo già costituito qualcuno vada in fibrillazione. Di certo il mio ingresso in Fdi deve servire a tutti: al partito per essere più forte e a me per fare politica al meglio. Adesso, siccome conosco le regole della vita di partito mi rimetto alle decisioni del partito: dobbiamo capire se proseguire mano nella mano su questa strada in cui ci siamo trovati oppure se proseguire il cammino diversamente».