Droni usati come armi  «Così possiamo fermarli» 

L’azienda Tekne presenta, davanti al prefetto e alle forze dell’ordine, il sistema che permette di difendere i luoghi pubblici dalle minacce di ultima generazione

ORTONA. I piccoli droni commerciali, se usati con scopi illeciti, agiscono come alieni che sbucano dal cielo: possono nascondere armi non convenzionali, in primis esplosivi ad alto potenziale e sostanze tossiche, o telecamere notturne per operazioni di spionaggio. Il mercato sta chiedendo con urgenza difese ad hoc: a Ortona, l’azienda di innovazione tecnologica Tekne ha realizzato un sistema che permette di neutralizzare ogni tipo di incursione con i droni, proteggendo così i luoghi pubblici. La prima dimostrazione si è tenuta sabato sera, in occasione dei trent’anni della società. C’erano il prefetto Giacomo Barbato, il comandante provinciale dei carabinieri, colonnello Florimondo Forleo, e quello della guardia di finanza, colonnello Serafino Fiore, il senatore Gianluca Castaldi, il deputato Renzo Lusetti, l’ex vice presidente del Csm e consigliere regionale Giovanni Legnini, l’assessore regionale Mauro Febbo, il presidente della Provincia Mario Pupillo, i sindaci di Ortona e Poggiofiorito Leo Castiglione e Remo D’Alessandro e il vice presidente di Confindustria Chieti-Pescara Paolo Campana. Il Jammer Tekne è un sistema che, nello specifico, consente di fermare eventuali droni commerciali, mettendoli nella cosiddetta fase di stallo. «In questa occasione», ha detto il prefetto Barbato, «vogliamo sottolineare un modello di prossimità delle istituzioni ai cittadini. E le aziende rappresentano un motore della coesione sociale che dobbiamo valorizzare nella salvaguardia dell’interesse nazionale. In questo caso, si aggiunge anche l’alto valore tecnologico e professionale per il territorio che bisogna difendere e far proliferare». «Oggi stiamo mostrando l’immenso valore tecnologico di cui l’Italia dispone: non è una manifestazione di presunzione ma è solo spirito di servizio nell’interesse della nazione», ha spiegato Ambrogio D’Arrezzo, amministratore delegato della Tekne, società che ha il suo cuore pulsante a Ortona, altre tre sedi in Italia, oltre 100 dipendenti e commesse in tutto il mondo. «Mentre altre aziende delocalizzano, noi investiamo ancora di più nella collaborazione con il territorio. Il risultato è che la nostra realtà ha esportato in 50 Paesi del mondo tecnologia e tecniche all’avanguardia». La conclusione è del prefetto: «La sfida antidrone è uno dei temi di cyber sicurezza che ci porteremo avanti nel tempo».