Gli ex alunni dalla maestra 95enne: “Gioia e commozione”

Castel Frentano, l’incontro e le testimonianze. Ada Cea, 95 anni, ha una memoria viva, legge molto, scrive e usa il computer
CASTEL FRENTANO. Alla fine, la maestra Ada Cea ha dato nuovamente un insegnamento ai suoi ex alunni: avere la curiosità per il mondo che ci circonda, conservare la meraviglia verso la vita. Una lezione che può risultare scontata, ma scontata non è, che acquista un suo valore significativo se si considera che la maestra Ada ha 95 anni: ha una memoria viva, legge molto, scrive e usa il computer. Le maestre e i maestri di una volta, quelli che ti prendevano alla prima elementare e ti portavano fino alla quinta. Un solo insegnante per tutte le materie. E quando li incontravi per strada c’erano soggezione e rispetto, erano altri “papà” e altre “mamme”.
Nei giorni scorsi un gruppetto di suoi ex alunni, nati nel 1967, le ha fatto visita nella struttura Villa Felicia di Mozzagrogna. «Grazie per l’insegnamento scolastico e di vita, per l’amore e la passione trasmessa ogni giorno. Sarai sempre la nostra “mamma maestra”», hanno scritto su una pergamena Nicoletta Abbonizio, Antonio Di Biase, Antonio Di Fazio, Antonio Antonelli, Domenico De Gregorio, Domenico Trivellato, Marco Di Marco, Pietro Di Donato, Roberto Gerevini. Altri, non presenti, sono stati: Daniela D' Ettorre, Ermogene Rosato Montemaro, Fausto Stella, Walter De Cesare e il compianto Alfredo Di Amico. La maestra Ada li ha tenuti dal 1973 al 1978 quando le elementari stavano dove adesso c’è il Comune.
«Quando è entrata nella stanzetta in sedia a rotelle, così piccolina, è stata un'emozione unica, i suoi occhi brillavano di gioia e la sua voce sembrava quella di un tempo. Non si è fermata un attimo nel raccontare e farci domande», raccontano.
Ada Cea è nata a Rivisondoli e si è sposata con il castellino Domenico Di Nardo; suoi figli sono Walter e Tina. Durante l'incontro con la maestra sono stati ricordati vari episodi di quegli anni tra i quali l'ascolto giornaliero della musica classica e anche: «Quando la mattina la vedevamo arrivare in spider verde, con un foulard legato al collo sembrava un'attrice. Era bellissima. Ci ha trattati amorevolmente facendoci sempre capire quali erano le regole da rispettare e noi le volevamo un mondo di bene, come una seconda mamma».

