Il sindaco ideale Ha vinto Febbo

In seconda posizione si piazza Luigi Febo, terzo Di Primio A sfida finita si stringono la mano e si lasciano intervistare

CHIETI. Oltre 20 mila schede che incoronano il consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo vincitore della competizione elettorale «virtuale» per la poltrona di sindaco promossa dal Centro. A tallonarlo Luigi Febo, consigliere comunale e nuovo acquisto del Pd. A bocce ferme entrambi, dopo la stretta di mano (immortalata nella foto) davanti all’edicola della Trinità, hanno accettato di rispondere ad alcune domande. Partiamo con la prima.

Se verrà eletto sindaco qual è la prima cosa che farà?

Febbo: «Per essere eletto sindaco dovrei prima essere candidato alle primarie, consultazione che ho chiesto con forza. Posta la premessa la prima cosa che farei in realtà è racchiusa in tre progetti: un megaparcheggio al centro di Chieti, uno allo Scalo e l’altro al policlinico».

Febo: «Aprirei le porte del Palazzo di città a tutti gli abitanti per disegnare insieme una Chieti nuova progettata da idee condivise».

Pregi e difetti dell’avversario, quali sono?

Febbo:«Non conosco a fondo Febo. Come persona credo abbia un alto gradimento di simpatia, una qualità che traspare nel suo modo di colloquiare in pubblico e in privato. Ritengo anche che sia una persona per bene. Un difetto? Come assessore ai Lavori pubblici ha fatto alcune scelte sbagliate. Ma si tratta di un settore molto difficile da curare...».

Febo: «E’ una persona determinata, punta l'obiettivo e cerca di raggiungerlo. In lui vedo una grande coerenza politica. Un difetto? Direi due: non ascolta gli altri ed è rimasto fermo come modo di approcciare la politica a 20 anni fa».

La cosa migliore fatta come amministratore?

Febbo: «Nel 1997, quando ero assessore comunale alle Finanze, sono stato premiato dall’allora ministro dell’ Interno Giorgio Napolitano percé Chieti fu il primo Comune di Italia a uscire dal dissesto finanziario.

Come presidente della Provincia ricordo la brillante intuizione di realizzare al parco archeologico della Civitella la discoteca all’aperto, il famoso Stellario che attrasse migliaia di giovani da tutt’ Italia. E alla Regione, nel 2012, il riconoscimento della denominazione di Montepulciano d’Abruzzo dopo la diatriba furente con la Toscana».

Febo: «Ho dotato il Comune di Chieti del primo Piano strategico e riqualificato la città, dalla villa comunale ai parchi gioco».

Il voto a Di Primio da uno a dieci?

Febbo: «Gli darei un bel 7 e mezzo, ha lavorato bene. Il suo «non risultato» da 9 è dipeso dal nuovo modo adottato di fare politica. In consiglio sono finite persone che invece di fare gli amministratori hanno fatto altro. Il mio insistere per le primarie serve anche a sgombrare dagli orizzonti personaggi di quel genere».

Febo: «Bocciato. Parlo come cittadino, non come consigliere. Nessuna marcia in più alle società partecipate, nessun piano urbanistico. Non ha governato la città, si è limitato a subire e rincorrere i problemi». Al momento dell’intervista doppia nessuno dei duei conosceva l’esito delle votazioni e alla domanda: crede di aver vinto? Febbo ha risposto con una battuta: «Arrivo sempre prima io anche se perdo perché il mio cognome predomina avendo due b». Frizzante la risposta di Febo: «Non ne farei una questione di numeri, ma tengo a precisare che nel corso degli anni, in famiglia, abbiamo eliminato una consonante... superflua.».