L’Unione dei Comuni verso lo scioglimento

21 Giugno 2014

San Vito abbandona i servizi uno dopo l’altro e Fossacesia convoca il consiglio per decidere l’uscita

SAN VITO. L’Unione dei Comuni città della Frentania e costa dei trabocchi è giunta al capolinea. Almeno così sembra. Dei 12 comuni che vi fanno parte: Castel frentano, Fossacesia, San Vito, Treglio, Frisa, Mozzagrogna, Paglieta, Rocca San Giovanni, Torino di Sangro, Santa Maria Imbaro, Perano e Sant’Eusanio, già San Vito e Fossacesia hanno annunciato di uscire dall’Unione, di recedere da alcuni servizi gestiti insieme. San Vito ha già deliberato, nel consiglio comunale svolto giovedì, con i voti della maggioranza e l’astensione dell’opposizione, l’uscita dai servizi ufficio tributi, attività produttive, personale. Lo scorso anno era già uscito dal servizio di polizia municipale.

«La prossima settimana», annuncia il sindaco Rocco Catenaro, «convocheremo un consiglio ad hoc per votare la rescissione dagli ultimi due servizi che gestiamo con l’Unione tra cui l’avvocatura. Poi l’uscita sarà definitiva. Purtroppo la situazione all’interno dell’Unione non è più gestibile. Le spese generali sono alte, non ci sono trasferimenti statali né regionali e l’efficacia dei servizi non è garantita».

Una strada che seguirà anche Fossacesia. Il sindaco Enrico Di Giuseppantonio ha convocato per giovedì prossimo il consiglio in cui si voterà la rescissione dai servizi tributi e polizia municipale. Anche se, vista l’evolversi della situazione, potrebbe essere aggiunto il punto per la rescissione totale dai servizi. Di Giuseppantonio aveva annunciato la decisione di recedere dai tributi e dalla polizia municipale già in campagna elettorale. Dal servizio di polizia Di Giuseppantonio era già uscito 5 anni fa, ma fu il sindaco Fausto Stante a rientrarvi. «Stiamo facendo riunioni anche con i sindaci neoletti», spiega Nicola Scaricaciottoli, presidente dell’Unione e sindaco di Paglieta, «per capire il da farsi. Certo è che entro il 30 giugno i Comuni hanno tempo per recidere dai servizi associati perché come da regolamento occorrono 6 mesi di preavviso. Ma nulla è ancora stabilito».

Anche altri comuni sono pronti ad uscire. Rocca San Giovanni da tempo aveva evidenziato le difficoltà di gestione derivanti dai mancati introiti regionali.

Teresa Di Rocco

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