Moroni: «Sul ring il rischio non ha sesso»

Per la prima donna con i guantoni è stata solo una fatalità. Per l'abruzzese Verna tutto regolare

CHIETI. «Sono cose che non dovrebbero mai succedere, ma ora non diciamo che le donne non devono praticare il pugilato». Maria Moroni, pioniera del pugilato femminile italiano e prima donna, nel 2001, ad essere tesserata come agonista dalla Federazione pugilistica italiana, non ha dubbi: «Chi sale sul ring è conscio di ciò che va a fare, e il discorso vale per entrambi i sessi. Non è questione di uomini o donne, bisogna invece vedere il discorso delle visite mediche a cui ci si sottopone per avere l'idoneità agonistica. Ma nel caso specifico di Chieti credo sia stata una fatalità: so che quella ragazza aveva tutte le analisi a posto». E dunque, per la Moroni, è inutile ritirare fuori vecchie polemiche. Sul ring il rischio non ha sesso: «Non è questione di uomo o donna. Non rifacciamo il discorso di vietare certe discipline in particolare alle donne. Anche la discesa libera con gli sci o il salto dal trampolino sono pericolosi, eppure nessuno pensa di abolire le gare femminili», conclude la campionessa ora diventata giornalista, «nel caso di Chieti parliamo di un ematoma e ciò vuol dire che probabilmente c'era una situazione pregressa».

Non tutti la pensano come la campionessa. «Io rimango contrario. Per me le donne non dovrebbero mai salire sul ring». Nino La Rocca, grande pugile degli anni '80 che passa le sue vacanze a Pineto, vorrebbe donne senza guantoni, anche se deve fare i conti con sua moglie Valentina Zincani, campionessa di boxe thailandese, che ovviamente non condivide l'opinione del marito. «Il pugilato in Italia lo abbiamo salvato noi donne», dice. «I match degli uomini sono diventati noiosi, noi invece ce le diamo di santa ragione. Non c'è alcuna ragione per impedirci di fare il pugilato».

«Il combattimento della Moro è stato assolutamente regolare». Per Sergio Rosa, consigliere federale e responsabile tecnico del torneo nazionale femminile Junior/Youth e Torneo Femminile Elite 2° di boxe, organizzato in città, «era un match equilibrato che Francesca ha perso ai punti contro la laziale Clara Pucciarelli». Rosa era presente al momento del match: «Le nostre procedure», assicura il responsabile del torneo, «sono state perfette. Al mattino l’atleta aveva superato le visite. Le atlete indossavano i caschetti e avevo i guanti secondo le regole Aiba». Anche Mariangela Verna, presidente del comitato abruzzese e molisano Fpi, era presente all’incontro. «È stato un match assolutamente equilibrato», racconta, «certo io non sono un tecnico, ma l’impressione che ho avuto è che è stato un incontro come se ne vedono tanti, non mi sembra ci siano stati colpi particolarmente violenti o che potessero solo far presagire un epilogo del genere. Mi è sembrato tutto molto regolare». (a.i.)