Ortaggi e giardini innaffiati con l’acqua inquinata

Paura nelle contrade Nasuti, Sant’Amato, Madonna del Carmine e Torre Marino I valori delle analisi superano centinaia di volte i limiti per la salute dell’uomo

LANCIANO. Valori che superano centinaia di volte il limite consentito per la salute umana e una presenza imponente di enterococchi intestinali, batteri coliformi fecali ed escherichia coli tale da aver compromesso in maniera consistente la falda acquifera. È quanto rilevato dalla recente analisi di un pozzo privato in località Nasuti. Prosegue l’allerta nelle contrade sulle fogne e sull’uso dell’acqua dei pozzi per innaffiare ortaggi e giardini. Dopo i controlli a tappeto (circa 350 le ispezioni effettuate da maggio) da parte di polizia provinciale e polizia municipale, i residenti delle zone di Nasuti, Sant’Amato, Madonna del Carmine e Torre Marino sono preoccupati. In tanti si sono organizzati privatamente per effettuare le analisi nelle acque dei pozzi. Ha fatto lo stesso anche un residente di contrada Nasuti che ha fatto analizzare un pozzo di sua proprietà da cui veniva attinta acqua per irrigare il giardino di casa e un piccolo orto. I risultati sono stati sconcertanti. L0istituto di analisi ha immediatamente vietato all’uomo di utilizzare quell’acqua, impedendone addirittura l’uso per innaffiare l’erba del giardino che, se in contatto con le mani e, in seguito, con la bocca potrebbe causare intossicazioni con conseguenze anche gravi per bambini e anziani.

I residenti sono sconcertati. Da un lato la certificazione dell’inquinamento delle falde, dato che il pozzo è una sorta di piezometro naturale e la sua acqua può indicare l’eventuale contaminazione della falda, dall’altro la situazione paradossale di gran parte della popolazione delle contrade che continua ad usare le acque dei pozzi per uso irriguo e per la coltivazione di frutta e ortaggi che a volte vengono anche venduti. Eppure l’ordinanza di divieto di uso delle acque dei pozzi, secondo quanto riferito dal Comune, non è mai stata revocata. Il divieto continua ad essere vigente, ma in tanti non lo sanno. «Non si potrebbe pubblicizzare l’ordinanza in qualche modo?», chiede una residente preoccupata dall’estensione e dalla gravità del fenomeno, «molti non sono nemmeno a conoscenza del divieto e agiscono come se niente fosse».

La situazione è anche più grave se si considera che nei pressi del pozzo analizzato lo scorso luglio con risultati preoccupanti, si trova un’altra ventina di pozzi utilizzati frequentemente. Tra questi anche un pozzo pubblico, di proprietà del Comune di Castel Frentano, usato d agricoltori e residenti per attingere acqua per uso agricolo. «Vista la situazione», considerano alcune famiglie di contrada Nasuti, «bisognerebbe estendere l’ordinanza a Castel Frentano.

Sugli scarichi fognari sversati direttamente nei terreni a causa della mancanza di regolari allacci fognari nelle contrade di Sant’Amato, Nasuti e Madonna del Carmine sta indagando da tempo anche la Procura di Lanciano.

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