Paziente a rischio ma l’esame al cuore solo tra 40 giorni

Il presidente del consiglio comunale scrive a Regione e Asl «I vastesi discriminati sul diritto alla salute»

VASTO. «Ripassi fra qualche mese. Al momento non è possibile prenotare l’esame perché non sono stati ancora predisposti i piani di lavoro». È quello che si è sentito rispondere dall’operatore del Cup del San Pio un paziente che avrebbe dovuto eseguire un’ecocardiografia monobidimensionale per cardiopatia ipertensiva. Uno shock per lui e i familiari che hanno deciso di segnalare pubblicamente l’accaduto.

Non solo i tempi di attesa lievitano, non è più possibile neppure fare le prenotazioni. A Vasto la salute può attendere. Se la malattia non può aspettare bisogna emigrare. Cresce di giorno in giorno la rabbia degli utenti della Asl Chieti-Lanciano-Vasto. E contestualmente aumenta la mortificazione e il disagio degli operatori.

« Alla faccia del tanto decantato risanamento dell’azienda sanitaria annunciato con orgoglio dal governatore della Regione, Gianni Chiodi», tuona il presidente del consiglio comunale, Giuseppe Forte. «Occorrono quaranta giorni per un elettrocardiogramma a un paziente a rischio e addirittura nove mesi per un ecodoppler dei tronchi sovraortici. Impossibile la prenotazione per una ecocardiografia. Ma il nostro diritto alla salute non è uguale a quello degli altri italiani?», chiede Forte.

Presa carta e penna il politico ha scritto una lettera aperta al governatore Chiodi e al manager Asl, Francesco Zavattaro. «Siamo stufi. Siamo stanchi di essere presi in giro. Nove mesi per un esame salvavita significa condannare il paziente ad angoscianti attese e drammatiche conseguenze. Per non essere smentito ho verificato di persona i tempi delle prenotazioni raggiungendo il Cup», scrive Forte. «Una gentile impiegata visibilmente imbarazzata per quanto avrebbe dovuto comunicarmi mi ha informato che per la visita cardiologica avrei dovuto attendere il 7 settembre. L’ecodoppler dei tronchi aortici era possibile il 29 aprile 2013. La sorpresa più grande l’ho registrata chiedendo la prenotazione per una ecocardiografia: non si può prenotare perché mancano i piani di lavoro. Alla faccia della prevenzione!», tuona il presidente del consiglio comunale. «Se risanare la sanità significa dire ai cittadini: “si accomodi in uno studio privato”, non ci siamo affatto. Sono certo che per lor signori questi tempi non esistono. Basta fare una telefonata e le porte degli ambulatori si aprono. Ma i malati sono tutti uguali. Anzi avrebbero bisogno di maggiori attenzioni e protezioni. Non meritano questo trattamento. Non lo meritano i vastesi: il nostro diritto alla salute è uguale a quello di tutti gli italiani», protesta Forte chiedendo un intervento urgente delle autorità preposte.

Paola Calvano

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