Piazza Carafa, cantiere bloccato I residenti: «Topi e sporcizia»
Fermi da tempo i lavori per realizzare appartamenti e un nuovo asilo, i cittadini scrivono al sindaco: «L’area lasciata completamente in abbandono e i soldi pubblici investiti in modo fallimentare»
CHIETI. Dovevano essere pronti da anni il nuovo asilo nido e gli appartamenti che la precedente amministrazione comunale aveva voluto in piazza Carafa. Ma il cantiere bloccato sembra essere stato dimenticato da tutti. Meno che dai residenti, costretti a convivere con il degrado di strutture che, negli anni di abbandono, sono diventati ricettacolo di sporcizia e senzatetto. Con le alte temperature di questi giorni la situazione appare invivibile. E dall’erba alta stile savana spunta di tutto, soprattutto topi che si aggirano indisturbati tra le palazzine del centro di Chieti Scalo. Tante le proteste, dall’associazione ChietiscaloNoi di Camillo Carapelle all’amministratrice di condominio Manuela Esposito che ha inondato di lettere gli uffici comunali.
LA PROTESTA
L’ultima protesta, in ordine di tempo, è quella della residente di via Pansa, a meno di duecento metri da piazza Carafa, Elda Capriotti che nella giornata di ieri ha inviato una lettera al sindaco Diego Ferrara e alla comandante della polizia municipale Donatella Di Giovanni lamentando proprio la grande presenza di ratti nel cuore della parte bassa della città. Parte bassa, lamenta Capriotti, «ormai lasciata nel completo abbandono. Sono stati investiti soldi pubblici dalla precedente amministrazione in un’opera nata fallimentare fin dall’inizio. Prevista, con tanto di foto della precedente giunta, la costruzione di un asilo con tre palazzine che non è mai stata portata a termine».
SPUNTANO ANCHE I TOPI
Il problema è soprattutto di tipo igienico-sanitario. «Soldi pubblici buttati e un’area che avrebbe potuto essere a servizio della comunità ormai ricettacolo di topi e erbacce», scrive Capriotti nella lettera, «sono giorni che alcuni ratti si vedono aggirare nella zona. Il problema era già stato segnalato precedentemente, ma non è mai stato fatto nulla. È assurdo questo abbandono. Per quanto possano esserci problemi relativi alla prosecuzione dei lavori, è necessario che l’area venga derattizzata e soprattutto ripulita dalle erbacce e tenuta sotto controllo. Siamo stufi di essere trattati così. Esiste un’amministrazione: l’assessore di riferimento provvedesse a fare il proprio dovere».
CANTIERE BLOCCATO
Il nuovo insediamento nel cuore dello Scalo ha visto sin da subito contrari i residenti che, attraverso diverse associazioni, avevano espresso parere sfavorevole e avevano chiesto più verde pubblico al posto del cemento. L’intervento è partito lo stesso ma non ha avuto vita facile: ditta fallita, rescissione del contratto e anche inchiesta della Procura. «È vero che la precedente amministrazione ha fatto il danno», dice Capriotti, «ma l’attuale amministrazione non può mantenere quest’area in questo modo». I lavori sono partiti nel 2016. Sono stati affidati a una ditta di Giulianova per 2.127.947 euro. Poi è subentrata una ditta di Milano a cui, nel 2020, il Comune ha contestato i ritardi del cantiere. Nel 2021 l’amministrazione ha deciso di rescindere il contratto e, al momento, non è stata individuata un’altra ditta.
LA PROTESTA
L’ultima protesta, in ordine di tempo, è quella della residente di via Pansa, a meno di duecento metri da piazza Carafa, Elda Capriotti che nella giornata di ieri ha inviato una lettera al sindaco Diego Ferrara e alla comandante della polizia municipale Donatella Di Giovanni lamentando proprio la grande presenza di ratti nel cuore della parte bassa della città. Parte bassa, lamenta Capriotti, «ormai lasciata nel completo abbandono. Sono stati investiti soldi pubblici dalla precedente amministrazione in un’opera nata fallimentare fin dall’inizio. Prevista, con tanto di foto della precedente giunta, la costruzione di un asilo con tre palazzine che non è mai stata portata a termine».
SPUNTANO ANCHE I TOPI
Il problema è soprattutto di tipo igienico-sanitario. «Soldi pubblici buttati e un’area che avrebbe potuto essere a servizio della comunità ormai ricettacolo di topi e erbacce», scrive Capriotti nella lettera, «sono giorni che alcuni ratti si vedono aggirare nella zona. Il problema era già stato segnalato precedentemente, ma non è mai stato fatto nulla. È assurdo questo abbandono. Per quanto possano esserci problemi relativi alla prosecuzione dei lavori, è necessario che l’area venga derattizzata e soprattutto ripulita dalle erbacce e tenuta sotto controllo. Siamo stufi di essere trattati così. Esiste un’amministrazione: l’assessore di riferimento provvedesse a fare il proprio dovere».
CANTIERE BLOCCATO
Il nuovo insediamento nel cuore dello Scalo ha visto sin da subito contrari i residenti che, attraverso diverse associazioni, avevano espresso parere sfavorevole e avevano chiesto più verde pubblico al posto del cemento. L’intervento è partito lo stesso ma non ha avuto vita facile: ditta fallita, rescissione del contratto e anche inchiesta della Procura. «È vero che la precedente amministrazione ha fatto il danno», dice Capriotti, «ma l’attuale amministrazione non può mantenere quest’area in questo modo». I lavori sono partiti nel 2016. Sono stati affidati a una ditta di Giulianova per 2.127.947 euro. Poi è subentrata una ditta di Milano a cui, nel 2020, il Comune ha contestato i ritardi del cantiere. Nel 2021 l’amministrazione ha deciso di rescindere il contratto e, al momento, non è stata individuata un’altra ditta.