Pronto soccorso chiuso di notte: per l'emergenza c’è il pulsante Sos 

I punti di primo intervento di Casoli e Gissi destinati a restare aperti solo di giorno. La Asl: ma non sostituiscono il 118 e la guardia medica in servizio 24 ore su 24

CASOLI. Due colonnine “Sos”, per mettersi in contatto con il 118, sono comparse venerdì all’esterno degli ex ospedali di Casoli e Gissi. Una presenza che ha destato non poco allarme, tra sindaci e utenti dei due ex presidi sanitari prima di tutto. Allarme di cui si fa portavoce il consigliere regionale Mauro Febbo (FI). «Colonnine SOS installate presso gli ospedali di Gissi e Casoli che sostituiscono il personale sanitario del 118 nelle ore notturne e nei giorni festivi», sostiene Febbo che tuona: «Ecco la vergognosa e inqualificabile rivoluzione della sanità abruzzese portata avanti da D’Alfonso e dall’assessore Paolucci nelle aree interne del nostro Abruzzo».
In realtà le cose non stannocosì. Prima di tutto il servizio 118 è attivo 24 ore su 24 e tale rimarrà. A subire, probabilmente, un ridimensionamento sarà il Punto di primo intervento (Ppi) sia di Casoli che di Gissi, il quale passerà a lavorare solo 12 ore al giorno, quindi chiuso nelle ore notturne. Nei due ex ospedali rimarranno attivi, 24 ore al giorno, 118 e continuità assistenziale (ovvero la guardia medica). «Nel caso un utente si recasse nei due presidi e non trovasse presenti né guardia medica né 118, perché impegnati in altri interventi», spiegano dalla Asl, «a quel punto pigiando il bottone sarebbe in contatto direttamente con il 118». Che darà le opportune indicazioni o invierà l’ambulanza più vicina e a disposizione. Ma l’eventuale ridimensionamento dei Ppi sarà deciso nella riunione, in programma a fine luglio, del Comitato regionale emergenza urgenza come adempimento per quei Punti di primo soccorso che effettuano meno di seimila accessi l’anno (sarebbe il caso di Casoli e Gissi). «Febbo rasenta il procurato allarme, chieda scusa», è la replica a brutto muso dell’assessore alla sanità Silvio Paolucci, «voglio ricordare al consigliere Febbo che la nostra maggioranza ha promosso una riorganizzazione credibile della sanità regionale: siamo stati noi ad aver fatto uscire l’Abruzzo dal commissariamento, noi abbiamo trovato le risorse e programmato davvero la costruzione e l’ammodernamento degli ospedali e acquistato strumenti all’avanguardia per la diagnostica e per la prevenzione. È stato il centrodestra, con le sue politiche scellerate, a determinare la chiusura dei presidi ospedalieri di Casoli e Gissi, a cancellare i fondi previsti per la diagnostica e la prevenzione e a smembrare gli ospedali di Vasto e Lanciano. Febbo, invece, dopo aver nascosto tutto, oggi si limita a generare allarmismi, o meglio, a costruire “marketing negativo” sulla sanità pubblica».
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