Strisce blu al Megalò,  così il Comune ci perde 

Spunta un atto dell’amministrazione Di Primio: sbagliata la stima degli incassi E le spese superano le entrate: sul bilancio si apre il buco dei mancati guadagni

CHIETI. «Sopravvalutata stima degli incassi» e «perdita di guadagno per il Comune». Non sono un affare, per adesso, i parcheggi a pagamento al centro commerciale Megalò. Le strisce blu per 859 posti auto, introdotte dal Comune su uno spazio pubblico il 13 novembre del 2018 per fare cassa di fronte allo spettro dei conti in rosso, hanno portato soltanto pochi soldi. Talmente pochi che adesso l’amministrazione Di Primio, in un documento riservato, si schiera contro la Teateservizi, la partecipata pubblica che gestisce l’area di sosta davanti alle vetrine di via Tirino, e denuncia «il mancato rispetto delle previsioni di incassi». Si apre un caso sulle strisce blu contestate.
PARCHEGGIO DESERTO. Resta spesso vuota l’area di proprietà del Comune e, di fronte al deserto di auto, si rivelano sballate le previsioni della Teateservizi, calcolate con uno studio commissionato al commercialista pescarese Vincenzo Serraiocco attraverso la sua Serraiocco Consulting. Quello studio parla di 109.800 euro di incassi all’anno, dal 2019 fino al 2022 più altri 54.900 euro per il primo semestre del 2023. Soldi fittizi che, a oggi, valgono come le banconote del Monopoli. A fronte di circa duemila stalli sempre liberi di proprietà del centro commerciale, i parcheggi del Comune sono gratis per tutta la giornata del lunedì e anche per tutte le altre mattine della settimana mentre diventano a pagamento dalle 15.30 alle 21.30 (0,80 centesimi per la prima ora e 0,50 per le successive e per le frazioni di ora fino a un massimo di 8 ore).
STIME SBALLATE. Adesso, una determina del Comune mette a nudo le previsioni troppo ottimistiche e parla di «sopravvalutata stima degli incassi che comporta una perdita di guadagno per le casse comunali». Significa che i parcheggi a pagamento del Megalò sono un costo da sopportare e non garantiscono guadagni immediati per il Comune: l’amministrazione deve pagare la Teateservizi per l’incarico svolto e questa, secondo l’accordo siglato, gira al Comune il 50% degli introiti. Sulla carta, «la previsione sul capitolo di entrata numero 3170 in favore del Comune» ammonta a 93.131 euro per il 2018 e a 372.252 euro per il periodo dal 2019 al 2022 più altri 186.262 euro per il 2023.
CIFRE VERE. Ma i dati reali sono diversi e l’amministrazione si lamenta per «il mancato rispetto delle previsioni di incassi». Quei soldi, previsti sulla carta ma in realtà mai arrivati, finiscono per rappresentare un “buco” nelle finanze del Comune visto che erano stati iscritti in bilancio: con «la sopravvalutata stima degli incassi» e la «perdita di guadagno», l’amministrazione Di Primio chiede alla Teateservizi di «presentare una nuova previsione economica tenendo conto di una visione più realistica e concreta dei dati». Lo studio di Serraiocco aveva previsto un’entrata di 27mila euro per gli ultimi tre mesi del 2018 ma le strisce blu non sono partite dal 1° ottobre come preventivato inizialmente e anche novembre, con l’avvio dal 13 e il parcheggio pronto solo a metà, non è stato un mese di incassi completo: un affare a perdere dall’inizio.
VIA DOPO TRE ANNI. È dal 2015 che l’amministrazione comunale prova a introdurre la sosta a pagamento al Megalò: un tentativo riuscito solo tre anni dopo ma che, ora, sembra un affare non redditizio.
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