Giò Di Tonno: «Torniamo alla favola di Notre Dame» 

Da settembre l’artista pescarese sarà di nuovo Quasimodo nel musical dei record «Raccoglieremo fondi per ricostruire la cattedrale distrutta dall’incendio»

Il cantautore e “cantattore” pescarese, Giò Di Tonno, è pronto a indossare di nuovo la gobba di Quasimodo. Tornerà a incantare le platee di tutta Italia, da settembre, “Notre-Dame de Paris”. Anche questa volta, i personaggi saranno interpretati, quasi nella totalità, dagli artisti che componevano il cast originale. Sono state oltre trecento le repliche del lunghissimo tour, partito nel marzo del 2016, che ha collezionato sold out su sold out. La macchina di “Notre-Dame” sta ora per riaccendersi. Di certo, sarà un tour particolarmente sentito dagli artisti e da Riccardo Cocciante, a causa dell’incendio che ha devastato parte della cattedrale simbolo di Parigi. Era il 1998 quando al Palais des Congrès di Parigi, il musical debuttava nella sua versione originale. Quattro anni dopo al Gran Teatro di Roma, costruito per l’occasione, si teneva la prima di quello che sarebbe diventato il musical dei record. La versione italiana, prodotta da David Zard con musiche di Riccardo Cocciante e l’adattamento di Pasquale Panella, è stata da subito trionfo. E il suo successo sembra inarrestabile. Ne parla Giò Di Tonno in questa intervista al Centro.
La storia del gobbo Quasimodo e della zingara Esmeralda tornerà a incantare gli spettatori tra qualche mese. In scena ci sarà di nuovo il cast originale quasi nella sua totalità (Fiordaliso e Clopin saranno, invece, interpretati da Tania Tuccinardi e da Leonardo Di Minno, come nel tour precedente). Un’avventura che sembra non finire mai...
Nonostante l’elevatissimo numero di repliche, continua a esserci una grande richiesta da parte del pubblico. Lo hanno visto in tanti, ma c’è chi non è mai riuscito a vederlo e ci sono quelli che vogliono vederlo ancora. La gente si è affezionata talmente tanto a noi che non riesce a immaginare un altro cast sul palco. A me succede sempre la stessa cosa. Ogni volta che finisco un tour penso «Basta, questa è l’ultima volta», ma poi ci diciamo: «Dai, ripartiamo. Facciamo qualche mese, la gente ce lo chiede».
Notre-Dame è una grande famiglia. Il nuovo tour partirà a settembre da Pesaro. È prevista una tappa abruzzese?
Partiremo da Pesaro, poi ci esibiremo a ottobre all’Arena di Verona. Saremo in scena fino a maggio. Per ora non è prevista nessuna tappa in Abruzzo, ma non si sa mai. Il mio sogno più grande sarebbe riuscire a portarlo a Montesilvano, proprio a casa, cosa purtroppo molto difficile logisticamente. Sarebbe bello portarlo a Pescara, almeno una volta. Chissà…
Come ha vissuto le ore in cui Notre-Dame stava bruciando?
Con grandissimo sgomento. Quando mi hanno avvisato telefonicamente pensavo inizialmente a un piccolo incendio. Assodato che non ci fossero vittime, da quel punto di vista mi sono tranquillizzato, ma quello che è accaduto mi ha addolorato molto. Ho un forte legame con la cattedrale di Notre-Dame. L’ispirazione l’ho trovata anche lì, sono andato tante volte a Notre-Dame proprio per cercare, da attore, di vivere la sensazione del posto, di vivere l’ambiente da cui trarre una chiave per interpretare il personaggio, tra le guglie e i Gargoyles. Ho anche cantato sul sagrato, in una occasione. Sono davvero molto dispiaciuto.
Riccardo Cocciante ha annunciato, dopo l’incendio, una donazione da destinare alla ricostruzione della cattedrale…
Riccardo è stato molto toccato da quello che è accaduto, anche forse più di noi, essendo mezzo francese. Notre-Dame è veramente un simbolo, il cuore pulsante di Parigi, ed è stato bello che da ogni latitudine siano arrivate disponibilità e vicinanza. Ci sono luoghi simbolo, luoghi di aggregazione. Il senso dell’esistenza è proprio l’appartenenza, quello che rappresentano i luoghi stessi.
Sta già pensando a cosa farà dopo il tour?
Spero di poter partire con lo spettacolo che ho scritto. Mi piacerebbe dare una continuità al Notre-Dame, coinvolgendo parte del cast. Anche il mio spettacolo è tratto da un romanzo ambientato in Francia. Non posso dire ancora quale, ma la Francia di Notre-Dame c’è. In questa pausa dal musical, invece, oltre all’esperienza televisiva de “I Fatti Vostri”, mi sono dedicato a una intensissima attività didattica a Roma con il mio progetto Il laboratorio di Giò, una piccola compagnia teatrale di ragazzi giovanissimi, tra cui molti abruzzesi.
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