La Belle Époque: tornare al giorno migliore della vita 

Film agrodolce con Fanny Ardant e Daniel Auteuil In sala Parasite commedia nera vincitrice a Cannes

Scene di lotta di classe a Seul nella commedia nera vincitrice a Cannes Parasite di Bong Joon-ho, da ieri in sala.
Autore di film di culto come “The Host”, “Madre”, “Snowpiercer” e “Okja", il 50enne regista sudcoreano continua a raccontare tra tragedia, thriller e commedia il contrasto tra i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri delle società turbocapitaliste, avendo sotto gli occhi l’esempio lampante del suo Paese.
I ricchi sono i quattro Park, capofamiglia al vertice di una multinazionale informatica, che vivono un’esistenza verticale in collina nella villa capolavoro di un archistar. Invece i quattro Kim abitano in un lercio scantinato sotto il livello della strada infestato da parassiti: fanno umili lavoretti (come montare malamente i cartoni per pizza) e s’ingegnano a succhiare la connessione wifi altrui. Le due famiglie entrano in contatto quando un amico del giovane Ki-woo gli propone di sostituirlo come insegnante privato della figlia dei Park. Il giovane falsifica il diploma e s’insinua nella vita dell’agiata famiglia riuscendo poi a far assumere sotto falsa identità anche sorella e genitori, che sostituiscono tutto il personale della villa, lì insediandosi come parassiti. Ma in cantina si cela un segreto che sconvolge i piani.
Nell'agrodolce commedia La Belle Époque, opera seconda di Nicola Bedos, i divi 70enni Fanny Ardant e Daniel Auteuil interpretano una matura coppia parigina in crisi. Sposati da tempo, hanno sguardi opposti: Victor, disegnatore inoccupato che odia il digitale, è ancorato al passato; Marianne, psicoanalista prepotente, è orientata al futuro, di cui fa parte l’amante François, miglior amico del marito. Disilluso, un giorno Victor accetta l’invito della curiosa agenzia, la Time Traveller, del vulcanico Antoine (Guillaume Canet), che propone viaggi in un passato a scelta del cliente. Con scenografie, musiche, attori e comparse e vari trucchi di scena (la pioggia, per esempio) vengono ricostruiti dei set in cui vivere un preciso momento della storia collettiva o personale. Il nostalgico Victor non ha dubbi: vuol tornare al 16 maggio 1974, giorno in cui conobbe Marianne nel caffè La Belle Epoque di Lione. Se il set è finto, le sensazioni rischiano però di essere reali, e Victor è sedotto dal fascino dell’attrice Margot (Doria Tillier) che interpreta la ventenne Marianne.
Nel passato è ambientato il noir Motherless Brooklyn - I segreti di una città, seconda regia di Edward Norton, anche interprete con Bruce Willis, Alec Baldwin, Gugu Mbatha-Raw, Willem Dafoe. A New Tork, 1957, Lionel (Norton), detective privato afflitto da sindrome di Tourette (che gli fa produrre suoni e parolacce fuori controllo), si dedica ossessivamente a scoprire i mandanti dell’omicidio del suo mentore e unico amico Frank Minna (Willis). Armato solo di pochi indizi e del suo talento, spingendosi fino ad Harlem e ai bassifondi di Brooklyn scopre i torbidi legami tra malavita e potere.
Col magico film di animazione La famosa invasione degli orsi in Sicilia, dall’omonimo romanzo di Dino Buzzati, debutta alla regia il disegnatore Lorenzo Mattotti. Per ritrovare il figlio Tonio e sopravvivere al gelo invernale, il grande re degli orsi Leonzio (voce di Toni Servillo) conduce il suo popolo dalle montagne alla pianura degli uomini. Dovrà affrontare l’ostilità del malvagio Granduca (Corrado Invernizzi). La voce del Vecchio Orso è di Andrea Camilleri.
Tra commedia e crime il film di Vincenzo Alfieri Gli uomini d’oro. Torino 1996: al dipendente postale Luigi (Giampaolo Morelli) mancano tre mesi alla baby pensione; quando il sogno sfuma decide di rapinare il furgone portavalori che guida ogni giorno. Con l’aiuto del collega Alvise (Fabio De Luigi), dell’ex postino Luciano (Giuseppe Ragone) e dell’ex pugile Nicola (Edoardo Leo). Nella banda anche il sarto usuraio Boutique (Gianmarco Tognazzi). Il colpo dovrebbe cambiare la loro vita. Ma ladri non ci s’improvvisa.
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