La favola di Fiammetta è un film a Castel del Monte 

La regista aquilana gira da domani la pellicola d’esordio “La rosa dimenticata” «Ho scelto uno dei borghi più belli d’Italia per la mia storia senza tempo»

CASTEL DEL MONTE. Esordio sul set della regista aquilana Carla Di Ilio, “La rosa dimenticata” è la storia di una Cenerentola che fa la fioraia e sogna di diventare una regina del bel canto. La regista ha deciso di ambientarla a Castel del Monte: «Uno dei borghi più belli d’Italia, un luogo ideale per adattarci una favola senza tempo e dove la leggenda vuole che tanto tempo fa si credeva che vi abitassero le streghe. Credenza popolare tramandata dai racconti del pastore poeta castellano Francesco Giuliani».
La storia di per sé somiglia difatti ad una favola, è l’idea di tre amici (la stessa Di Ilio, Liliana Rubbino e Mattia Rizzo sceneggiatori) che voleva essere un film, ha preso forma come esame finale di un percorso biennale di cinema alla Roma Film Academy - una delle più importanti scuole di cinema in Europa, ha sede negli studi di Cinecittà - e ora arriva all’appuntamento con il primo ciak.
Fiammetta è una bambina che vive in un piccolo paese arroccato sui monti dove aiuta la mamma Iole a mandare avanti un negozio di fiori, ma coltiva un amore segreto per il bel canto, una vera e propria passione per l’opera.
Diventare una cantante lirica è il suo sogno, che confida solo all’amichetto Rocco. Immagina trionfali concerti alla Scala, e quando può “spia” le prove sulle arie di Verdi e di Puccini che si svolgono nel teatro vicino a casa sua.
Un giorno, accompagnata da Rocco, va a consegnare un cesto di fiori nel centro storico del paese. Arrivano davanti ad una casa austera, vecchie leggende paesane raccontano che è la dimora di una strega.
All’avvicinarsi dei due ragazzi la porta si apre, Fiammetta incuriosita varca la soglia e sul pavimento di una grande sala richiama la sua attenzione qualcosa che brilla, è un piccolo binocolo da teatro.
Una voce lontana la invita a guardarci dentro: è magico, le dice, ti farà vedere il futuro.
Fiammetta avvicina il binocolo agli occhi e scorge un palcoscenico illuminato e al centro c’è lei con un bouquet di rose rosse in mano. Cosa significa, che il suo sogno diventerà realtà? Alla piccola quasi scoppia il cuore dalla gioia, corre a casa. Non vede l’ora di raccontare tutto alla mamma ma la tragedia è dietro l’angolo.
A casa non c’è nessuno, Iole ha avuto un malore ed è stata portata in ospedale, è grave.
Passano le stagioni, Fiammetta è diventata un bella donna e fa sempre la fioraia, il sogno della sua fanciullezza non si è realizzato e con gli anni è via via sfiorito, una rosa dimenticata come suggerisce il titolo.
Nelle favole tutto può succedere, scriveva Gianni Rodari, «e una mattina», spiega Carla Di Ilio, «arriva in negozio una richiesta, un bouquet di rose rosse da consegnare, il committente è un importante teatro d’opera…».
Meglio non svelare il finale rivelatore di una storia dove sono le rinunce a dettarne il senso e una indefinita linea d’ombra tra fantasia e realtà.
Nella “Rosa dimenticata” quasi tutto il cast parla abruzzese: Carla Di Ilio al debutto come regista è cresciuta e ha studiato a L’Aquila; aquilana è la piccola Emiliana, (Fiammetta bambina nel film) così come Manuela Del Beato che interpreta la strega; aquilano è il piccolo Samuele di 10 anni che sul set è Rocco l’amico di Fiammetta. Di origini castellane il tecnico del suono, Riccardo Stigi.
Gli altri protagonisti sono: Eleonora Ristorini (Iole la mamma di Fiammetta nel film), Nicolò Ernesto Alaimo (Rocco adulto) e Giulia Magrini Fiammetta adulta.
Castel del Monte è la cornice che fa da sfondo alla storia con i suoi ambienti non nuovi ad ospitare set cinematografici di pellicole famose, l’ultima in ordine di tempo “The American”, il film diretto dal grande fotografo e regista olandese, Anton Corbijn, nel 2010 con protagonisti George Clooney e Violante Placido.
Il primo ciak per “La rosa dimenticata” è in programma domani.
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