“No man's land”, Friedman veste d’arte la terra d’Abruzzo

L’installazione a Loreto. L'intervento è il più grande progettato dal 92enne maestro franco-ungherese teorico di una visionaria simbiosi tra uomo e ambiente e realizzato con l'artista Jean-Baptiste Decavèle

LORETO APRUTINO. Diventerà una non-proprietà, “No man's land”, terra di tutti piuttosto che di nessuno. Un bene privato che diventa bene pubblico, a disposizione della collettività. Visto dall'alto, quel nuovo ricamo di sapore preistorico tracciato con pietre di fiume e canne di bambù sul prato a Rotacesta tra Loreto e Penne, regala una visione unica: l'idea di essere dentro l'arte, entrarci dentro e cambiare campo visivo da dove si decide di stare. Una possibilità di visione altra, orizzontale e verticale, più ampia che nella realtà .

E' il concetto di fondo, il messaggio che Yona Friedman, il 92enne artista e architetto franco-ungherese teorico di una visionaria simbiosi tra uomo e ambiente, ha voluto veicolare attraverso l'installazione site-specific “No man's land” – la più grande da lui mai progettata e realizzata – insieme all'artista Jean-Baptiste Decavèle. Accade in Abruzzo, più di due ettari nella campagna vestina da oggi e per sempre rinvigoriti dal soffio dell'arte contemporanea. Un dono del vulcanico promoter e gallerista Mario Pieroni, originario del luogo e proprietario del fondo. Un grande arazzo naturale messo insieme con una grande quantità di sassi bianchi di fiume, una struttura di mille canne di bambù che rievoca il museo senza pareti del visionario artista e un dizionario immaginario inciso su oltre duecento alberi di noce.

Alla costruzione, lunga un anno e mezzo, hanno partecipato attivamente gli studenti dell'Accademia di belle arti di Roma, facoltà di architettura di Pescara e scuole d'arte del territorio, «diventando così luogo privilegiato per il rinnovamento dei processi di formazione e divulgazione della cultura», spiega Cecilia Casorati, direttrice artistica della Fondazione Aria - Fondazione Industriale Adriatica, promotore dell'intervento con l'Associazione Zerynthia e Mario Pieroni. L'intento, sottolinea Casorati, è di esportare il modello di “non proprietà” in altri luoghi, ispirando una serie di iniziative sul tema dell'evoluzione della cultura territoriale, seguendo la filosofia partecipativa di Friedman. «L'arte può trasformare in modo sostenibile un grande territorio e con una spesa ridotta», sostiene l'architetto romano, a lungo docente all'accademia di belle arti a L'Aquila, «l'idea è di restituire la natura alla gente, che non apprezza il patrimonio ambientale che ha a disposizione, e portarlo all'attenzione anche nelle scuole facendo in modo che i giovani si affezionino al luogo e vogliano comunicarlo. Cercheremo di favorire anche un richiamo turistico legato al circuito dell'arte».

Nel programma della esordiente direttrice artistica di Aria c'è spazio per interventi stabili sul territorio «in modo da rivalutare la tradizione culturale dei luoghi, poco conosciuta fuori e neanche dagli stessi abruzzesi. Come la storica Arazzeria pennese a cui l'arazzo naturale di No man's land vuole rendere omaggio. O, ancora, il museo della fauna a Caramanico, quello delle ambre e dei fossili a San Valentino. La memoria non è qualcosa di conservativo, deve essere una spinta al futuro di un luogo!». L'arte contemporanea, osserva la professoressa Casorati, tende a riprendere, trasformandolo, l'esistente. E l'Abruzzo di spunti in questo senso è ricco, rimarca. L'altro assunto è che l'arte, la cultura, la creatività ampliano la visione delle cose e sono patrimonio di tutti indistintamente: «La No man's land è un dono che l'arte fa a tutti. Negli anni questo luogo sarà gestito dalla nuova e omonima Fondazione No man's land, creata appositamente e attualmente in corso di riconoscimento, il cui scopo sarà di dar vita a un programma che non si esaurisce con la conservazione e la fruizione dell'opera di Friedman, ma che alimenterà nuove iniziative curate in situ grazie alla sinergia con la Fondazione Aria». L'inaugurazione della “No man's land” è per sabato 14 maggio, ore 12. L'area sarà sempre aperta con ingresso gratuito, dalle 9 alle 20. Info: www.fondazionearia.it / info@fondazionearia.it .

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