È morto Esposito il professore del Liceo che studiava Silone

 AVEZZANO. Se ne va una delle figure contemporanee di riferimento della critica letteraria italiana. Vittoriano Esposito è morto a 82 anni in una clinica di Avezzano. Si è spento l'altra notte, tra l'affetto dei familiari, uno dei custodi del patrimonio della saggistica italiana e uno dei maggiori conoscitori di Ignazio Silone. Esposito non rappresenta solo un simbolo culturale del passato, ma anche l'emblema di un desiderio attuale che parte dalla necessità della conoscenza. Un'aspirazione trasmessa anche a intere generazioni di studenti del Liceo classico Torlonia che portano nel cuore il suo modo brillante e sereno di insegnare. Il critico letterario marsicano lascia un patrimonio culturale imponente e di grande prestigio, soprattutto per il territorio della Marsica di cui era originario. Nato a Celano nel 1929, aveva vissuto e lavorato ad Avezzano. Si era laureato all'Università degli studi di Roma con Natalino Sapegno e Alfredo Schiaffini con una tesi su Cesare Pavese. Per molti anni aveva insegnato Lettere italiane e Storia, Lettere italiane e latine anche al Torlonia. Per la maggior parte della sua vita si è occupato di critica letteraria e saggistica, collaborando dagli anni Settanta alla cattedra di Letteratura dell'Università dell'Aquila, tenuta da Emerico Giachery. È stato direttore della rivista "Abruzzo letterario", da lui fondata, dal 1983 al 1992, e direttore con Giuseppe Tamburrano dei Quaderni Siloniani, organo ufficiale del Centro Studi su Ignazio Silone.  Numerose le ricerche sulla figura e l'opera di Silone, di cui veniva definito il massimo conoscitore sotto tutti gli aspetti della personalità dello scrittore pescinese. Aveva ricostruito recentemente anche le problematiche critiche suscitate dalla diffusione delle opere siloniane in Italia. Il poeta avezzanese Romolo Liberale ne ricorda le doti umane e culturali. «Si trattasse di narrativa o di poesia», spiega, «di pittura o di storia, di lingua o dialetto, il pensiero di Vittoriano Esposito era particolarmente incisivo. Quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo, di averlo compagno nelle discipline letterarie, maestro nell'insegnamento, o semplicemente amico, ricorderanno sempre la sua affabilità, la sua pacatezza, la sua profondità di pensiero. La cultura marsicana, abruzzese e italiana sapranno custodire e tramandare la sua memoria quale alto riferimento di un sapere che ha travalicato i confini nazionali. Per chi come me lo ha avuto attento e sollecito compagno nell'impegno letterario e di promozione culturale, la costernazione per la sua perdita è immensa».  «La scomparsa di Esposito è una perdita per la cultura in senso lato», sottolinea il sindaco di Avezzano, Antonio Floris, «senza confini geografici, di una persona che non ha dato molto non solo ad Avezzano e alla Marsica, ma al nostro Paese». Messaggi di cordoglio sono arrivati dal presidente del consiglio regionale, Nazario Pagano, e dal presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo.  Esposito lascia la moglie Ninetta e le figlie Fiorella e Katia. I funerali si terranno oggi alle 14,30 nella chiesa di San Giovanni a Celano.

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