Calunnia, tre religiosi a giudizio

Avevano accusato di pedofilia altri sacerdoti e il manager televisivo Righettini

AVEZZANO. Tre religiosi sono stati rinviati a giudizio dal tribunale di Roma per aver accusato di pedofilia un gruppo di sacerdoti e monsignori, oltre al manager televisivo marsicano, Marcello Righettini. Tutto nasce nel 2009 quando Righettini ideò e realizzò un programma tv dal titolo “Belli e dannati”, nel quale parteciparono sia ragazzi dell’agenzia di moda dello stesso Righettini, denominata Fashion tv production, sia personaggi legati alla curia romana. Fu in tale occasione che Righettini conobbe Patrizio Poggi, un ex prete scomunicato perché coinvolto in storie di pedofilia e successivamente rinviato a giudizio in un altro procedimento parallelo. Poggi, secondo quanto emerso dalle indagini, pervaso dal rancore verso la curia romana, avrebbe iniziato una serie di attività tese a ricattare il Vaticano, alle quali avrebbero collaborato, sempre secondo l’accusa, don Marco Valentini, don Orazio Caputo e l’ex numero due della diplomazia vaticana in Italia, monsignor Luca Lorusso. Tra le persone coinvolte ingiustamente, oltre a diversi sacerdoti, anche Marcello Righettini. Tutti finirono tutti nel vortice di una inchiesta giudiziaria. Dalle indagini è emerso che le persone indagate erano estranee ai fatti e i tre indagati sono stati rinviati a giudizio per aver accusato falsamente in concorso tra loro Righettini e gli altri sacerdoti. Avevano, infatti, sostenuto che i sacerdoti, così come il manager televisivo marsicano, avevano commesso abusi sessuali e atti di pedofilia nei confronti di minori.

Il reato contestato ai tre è quello di calunnia. Nel corso dell’udienza preliminare, davanti al gup di Roma, Righettini – difeso dall’avvocato Pierluigi Oddi – si è costituito parte civile chiedendo un risarcimento danni di 1,5 milioni di euro. A causa di quelle pesantissime accuse, infatti, Righettini avrebbe subito, secondo il difensore, ingenti danni personali ed economici, di cui ha risentito la sua attività imprenditoriale.

Pietro Guida

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