Colpo grosso nell’area industriale: rubati 200mila euro di materiali

Portati via un furgone e un camion. Saccheggiato anche un magazzino pieno di attrezzi da lavoro, dalle telecamere di videosorveglianza si vedono tre individui aggirarsi per i locali con guanti e cappello
L’AQUILA. Due mezzi, nella fattispecie un furgone Daily e un camion Iveco con gru. Più una collezione di trapani, martelli demolitori e altro materiale da lavoro. È il bottino della banda che, nella notte tra venerdì e sabato scorsi, si è introdotta nella sede della Sv Edil, in via degli Opifici, a Bazzano, per poi uscirne a bordo degli stessi mezzi aziendali, carichi del resto della refurtiva. Il tutto per un valore complessivo che si aggira intorno ai 200mila euro. A denunciare l’ennesimo furto nell’area industriale di Bazzano è lo stesso titolare della ditta finita nel mirino dei ladri, Stefano Volpe. Sul posto, ieri mattina, agenti della polizia e carabinieri, compresi gli uomini del reparto investigativo a caccia di impronte, o di qualsiasi altro passo falso che i malviventi potrebbero aver commesso durante il furto. Forze dell’ordine che hanno intanto acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza dell’attività, dalle quali si vedono tre soggetti aggirarsi nottetempo per i locali della ditta indossando guanti e cappello. I ladri, in particolare, si sono introdotti nei locali della ditta dopo aver manomesso la centralina del cancello automatico, per poi arrivare a forzare la porta del magazzino e fare incetta di gran parte del materiale in esso custodito.
i precedenti
Non c’è pace per le aziende dell’area industriale di Bazzano, prese ciclicamente di mira dai ladri che, col favore del buio e complici l’assenza di residenti negli immediati dintorni, possono così agire indisturbati. E lo fanno ormai da anni, spesso con risultati che vanno ben al di là delle loro stesse aspettative, come in quest’ultimo caso. Senza contare l’ormai noto “ladro delle macchinette”, che continua a imperversare nella zona introducendosi dalle finestre di ogni ditta – poi ritrovate puntualmente danneggiate – fino a raggiungere i distributori aziendali di caffè, forzarli e rubare gli spiccioli contenuti all’interno. Di qui il suo soprannome. Un bottino più che magro quello puntualmente intascato dal ladruncolo, capace, però, di far adirare i titolari delle aziende visitate dal ladro più per i danni causati al momento dell’effrazione che per l’entità della refurtiva, con qualcuno tra i titolari delle imprese in zona che si è organizzato già da tempo dotandosi di distributori che accettano solo pagamenti con carta, niente più monete. «Ormai ho fatto rimuovere la macchinetta del caffè proprio per evitare che tornasse, visto che passava quasi ogni sera. Ieri però (due giorni fa per chi legge, ndr) siamo stati presi di mira da autentici delinquenti e il furto che abbiamo subìto è gravissimo. Spero soltanto che le forze dell’ordine possano rintracciarne gli autori».
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