Crollo Casa dello studente: chiesti i risarcimenti
Sono state inviate lettere di messa in mora a Regione, Adsu e a un’immobiliare L’iniziativa è portata avanti dal Comitato dei familiari delle otto vittime
L’AQUILA. Le parti civili nel procedimento per il crollo della Casa dello studente, hanno avviato le loro azioni di richiesta di danni e hanno inviati ai cosiddetti responsabili civili, (Regione, Adsu) una lettera di messa in mora. Si tratta, occorre precisarlo, di un’iniziativa avviata dai familiari delle vittime mentre un’iniziativa simile era stata intrapresa un mese fa solo dai superstiti. In questo caso si è deciso di inviare le lettere di messa in mora. Questa nota consente al creditore di somme, ma anche beni o servizi, di intimare in modo ufficiale alla controparte(i due enti in questo caso) un determinato adempimento. La lettera prevede la fissazione di un termine entro il quale, se non ci saranno novità, si ricorrerà in tribunale senza un altro preavviso.
Una decisione che era stata già stabilita da tempo ma che è stata ribadita in occasione di una riunione tra familiari e avvocati di parte civile che si è tenuta sabato mattina. La richiesta di danni civili, che ammonterà a diversi milioni, potrebbe essere estesa anche all’immobiliare che prima deteneva la struttura. Una richiesta fatta più per motivi di giustizia che per altro visto che nessuno potrà ridare i figli a chi li ha persi. Le somme richieste, se un giorno dovessero essere erogate, potrebbero anche essere investite in opere pie o fondazioni. Questa è da sempre la dichiarazione di intenti dei familiari delle vittime di tutti i crolli. Nel corso della riunione di sabato scorso a Murata Gigotti non poteva non parlarsi anche della controversia penale visto che è imminente la fissazione del processo di appello.
I familiari confidano in una data vicina ma lo spettro della prescrizione sembra lontano. Infatti gli avvocati hanno fatto una sorta di ricalcolo della prescrizione dei reati contestati ai quattro imputati, ovvero omicidio colposo, disastro colposo e lesioni gravi: essi hanno ritenuto che la prescrizione superi i sette anni e mezzo, periodo inizialmente stimato. Tra gli avvocati di parte civile in questo procedimento ci sono, tra gli altri, Simona Giannangeli, Simona Fiorenza, Bernardino Marinucci, e altri colleghi di studi legali di altri fori. L’altra azione civile è stata avviata dall’avvocato Wania Della Vigna.
©RIPRODUZIONE RISERVATA