L'AQUILA

Cura il figlio con olio e rosmarino, il giudice toglie la patria potestà

Il bimbo di 8 anni è malato di tumore, la madre si è opposta e ha preteso una tradizionale assistenza
Le accuse al genitore: «Condotta delirante, ritiene i medici responsabili di un complotto ai suoi danni»

 

 

L’AQUILA. Voleva curare il figlio malato di tumore ungendolo con olio al rosmarino e il giudice del tribunale per i minorenni dell’Aquila, tramite un provvedimento emanato a tempo di record, ha sospeso la responsabilità genitoriale nei confronti del padre, ordinando l’avvio di una terapia efficace per fronteggiare la malattia. La storia è quella di una famiglia residente nella provincia di Pescara e la sentenza dei giudici aquilani è destinata a fare scuola.

Vista l’insistenza del marito con le cure palliative al posto dei cicli di chemioterapia, la madre di un bambino di 7 anni, malato di cancro e ricoverato nell’ospedale Sant’Orsola di Bologna, ha fatto ricorso al tribunale per i minorenni dell’Aquila che si è pronunciato per la decadenza della responsabilità genitoriale. l

Secondo il tribunale per i minorenni l’uomo avrebbe proseguito «nel suo delirio» accusando i medici di far parte di un complotto ordito ai suoi danni dalla mafia nigeriana.
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