Dai Paesi amici nuovi progetti per la città 

A Palazzo Pica Alfieri gli ambasciatori degli Stati protagonisti della gara di solidarietà a sostegno della ricostruzione

L’AQUILA. Alle 16 arrivano i primi ospiti stranieri. Le auto blu degli ambasciatori sfilano, una dopo l’altra, davanti all’ingresso di Palazzo Pica Alfieri, nel cuore della città in ricostruzione. All’interno, le sontuose sale della storica dimora del XVIII secolo accolgono gli invitati, in un clima cordiale che lascia poco spazio alle formalità richieste dal cerimoniale. Sorrisi, strette di mano, scambi di convenevoli a rimarcare una solidarietà che va ben oltre gli aiuti economici per sostenere la ricostruzione post-sisma. È la giornata dell’amicizia, del ringraziamento, di un legame che si rinsalda e fortifica. Lo ha detto chiaramente il sindaco, Pierluigi Biondi, accogliendo le delegazioni insieme all’assessore comunale ai rapporti internazionali, Fabrizia Aquilio, artefice di un lavoro di tessitura diplomatica. Con loro il padrone di casa, Fabrizio Pica Alfieri, che ha aperto le porte del palazzo di famiglia ai rappresentanti dei Paesi esteri per “L’Aquila ringrazia”. Dopo il terremoto sono arrivati in città oltre 33 milioni di euro, frutto della gara di solidarietà di diversi Stati esteri.
GENEROSITÀ CONCRETA. «Se abbiamo trovato la forza, il coraggio e la caparbietà di andare avanti», ha esordito Biondi nel discorso di benvenuto, «di ricostruire monumenti ed esistenze, trovando l’energia per vivere un presente che sembrava eternamente fluido, è stato grazie alla solidarietà giunta da molto lontano, che ha fatto sì che non ci sentissimo soli. La città tutta serberà in eterno la gratitudine nei confronti di quei Paesi che, all’indomani del sisma, hanno prontamente e concretamente attestato una vicinanza fondamentale per la ricostruzione del nostro patrimonio edilizio e monumentale, nonché del tessuto connettivo della nostra comunità».
LA PAROLA AGLI AMBASCIATORI. «In Russia si dice che il dolore non può essere estraneo», ha detto l’ambasciatore russo Sergey Razov, prendendo la parola nella “sala Evelina”, dove si è svolta la cerimonia. «Dopo il terremoto dell’Aquila la Russia è intervenuta con i migliori soccorritori, «in seguito ha stanziato 9 milioni di euro per la ricostruzione di Palazzo Ardinghelli e per la chiesa di San Gregorio Magno». L’ambasciatore della repubblica d’Estonia, Celia Kuningas- Saagpakk ha sottolineato che, «se la corsa degli anni non può cancellare il dolore, è certamente un onore contribuire alla ricostruzione della città». E ha preso in prestito la parole di un noto compositore estone per spiegare come «possiamo essere di aiuto se siamo capaci di percepire che mio figlio è anche tuo figlio. Che il mondo è un solo organismo».
ONORATI E FELICI. «Siamo onorati», ha dichiarato l’ambasciatore francese, Christian Masset, «questa è una terra forte, antica, temprata e nobile, che è stata punto di incontro tra la storia della Francia e dell’Italia. L’Aquila è una città tra le più belle d’Europa. È la quarta volta che vengo qui e noto un costante progresso di rinascita». Parole di apprezzamento sono state pronunciate anche dal vice ambasciatore del Giappone, Akihiko Uchikawa, che ha «invitato a guardare al futuro», e d’Israele, Dror Eydar, che ha rimarcato «lo spirito di fratellanza davanti a calamità come il terremoto». A seguire, la cerimonia è proseguita con i saluti del vice ambasciatore del Commonwealth dell’Australia, Chistopher Chung, del primo consigliere dell’ambasciata del Kazakistan, Seit Nurpeissov, e del ministro canadese, Chistofer Burton.
RICORDO DELLE VITTIME. La cerimonia si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo delle vittime del terremoto del 2009. «La presenza dei rappresentanti dei Paesi che hanno partecipato alla ricostruzione», questo il commento del ministro plenipotenziario degli Affari esteri, Stefano Queirolo, «è anche un modo per sottolineare come la città dell’Aquila sia un patrimonio dell’umanità». «Quello odierno è un passaggio certamente doveroso, ma rappresenta anche l’inizio di una nuova stagione di interscambi e relazioni», la riflessione dell’assessore comunale Aquilio.
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