Droga nella Marsica, indagini dei cyber-carabinieri: l’obiettivo è ricostruire la rete dei clienti

Carsoli, lotta allo spaccio. Dopo l’arresto del 41enne sequestrati smartphone, pc e memorie: l’inchiesta entra nella fase digitale
CARSOLI. Dopo l’arresto di Andrea Burdo, 41 anni, originario di Tivoli e residente a Rocca di Botte, finito in manette con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio dopo il ritrovamento in casa di 286 grammi di hashish, le indagini entrano adesso nella fase digitale. Su disposizione della procura è stato infatti disposto l’accertamento tecnico sui telefoni cellulari e sui dispositivi elettronici sequestrati all’indagato. Al vaglio degli investigatori ci sono smartphone, pc e supporti di memoria, non solo di Burdo, ma anche di altri soggetti ritenuti potenzialmente collegati all’attività di spaccio. Per l’analisi è intervenuta la Cyber Investigation dei carabinieri di Roma, reparto specializzato nelle operazioni informatiche forensi.
L’obiettivo è ricostruire la rete dei contatti, verificare l’esistenza di clienti abituali, individuare possibili complici, e risalire alla provenienza dello stupefacente sequestrato. Il sequestro risale a una perquisizione domiciliare eseguita dai carabinieri della stazione di Carsoli, durante la quale sono stati rinvenuti quasi tre etti di hashish suddivisi in più porzioni, oltre a materiale ritenuto utile alle indagini.
Difeso dall’avvocato Mario Flammini, Burdo è indagato per violazione dell’articolo 73 del Testo Unico sugli stupefacenti, aggravata dalla recidiva specifica e reiterata.
L’operazione rientra nei controlli antidroga intensificati dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo nelle ultime settimane. L’area del Carseolano, per la posizione a ridosso dell’A24 e dei flussi veicolari verso Roma e L’Aquila, è ritenuta strategica per il transito di droga. Secondo fonti investigative, il materiale digitale potrebbe offrire risposte decisive per comprendere se Burdo fosse un semplice intermediario o parte di una rete più ampia. Gli investigatori non escludono ulteriori sviluppi, qualora emergessero elementi utili dall’analisi dei dati. Le verifiche proseguono in silenzio, con la possibilità che dalle memorie dei dispositivi emergano numeri, chat, fotografie, movimenti contabili o messaggi in grado di delineare un quadro più preciso. Una ricostruzione che potrebbe confermare o smentire l’ipotesi di un giro esteso.
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