Ferita col coltello e violentata

Ricercato un romeno, l’allarme dato dalla sua vittima

L’AQUILA. I carabinieri stanno ricercando un romeno accusato di aver fatto violenze su una giovane aquilana dopo averla minacciata con un coltello nei pressi degli impianti di Verdeaqua. L’uomo, Marius Ioan, vive in tendopoli a San Sisto.

L’AGGRESSIONE. Lo straniero, poco dopo l’una di notte, ha bloccato la giovane aquilana, una professionista, saltandole addosso e spingendola in una zona buia e defilata non lontana dalla tendopoli dove entrambi sono ospiti. L’uomo, visibilmente ubriaco, l’ha minacciata con un coltello puntato nella schiena e l’ha costretta a subire baci sul collo e palpeggiamenti. Mentre tentava di spogliarla, sfruttando un momento di distrazione dell’aggressore, forse intontito dall’abuso di alcol, la donna è riuscita a divincolarsi. La prontezza di spirito è stata decisiva visto che si è allontanata quanto è bastato per chiedere aiuto con il cellulare. Tuttavia, nella colluttazione, la professionista ha riportato ferite da taglio sul braccio destro e alla schiena.

I SOCCORSI.
Nel giro di pochi minuti sono giunti sul posto alcuni amici della 32enne aquilana e una gazzella dei carabinieri. Solo allora, quando si è reso conto che era quasi in trappola, il romeno si è allontanato. La giovane, scoppiata in lacrime, e in stato di choc, è stata poi trasportata al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore dove le sono state riscontrate ferite di arma da taglio alla schiena e al braccio destro guaribili in dieci giorni.

LE INDAGINI.
I carabinieri si sono mobilitati in massa nel tentativo di catturare subito il malvivente. Sulla scorta delle informazioni avute dalla stessa ragazza violentata, che comunque non lo aveva mai visto prima, e di altri elementi raccolti, è scattata la caccia con posti di blocco e perlustrazioni in tutta la zona. I militari del radiomobile, coordinati dal maresciallo Domenico Scarfagna e coordinati dal capitano Marco Capparella hanno fatto anche irruzione nella tenda dove vive l’accusato, una incursione che è servita se non altro ad avere altri indizi e soprattutto ai fini identificativi.

LE ACCUSE.
Le contestazioni mosse al giovane straniero sono molto pesanti: violenza sessuale aggravata dall’uso del coltello, mianaccia e lesioni personali volontarie. Insomma c’è ne è abbastanza per stare in cella molto a lungo in caso di condanna. L’uomo, infatti, è ricercato e anche qualora dovessero scadere i termini per la flagranza, ci potrebbe sempre essere l’arresto tramite un ordine di custodia cautelare.

NEL CAMPO.
Il grave episodio ha destato allarme nella tendopoli dove alloggiava l’indagato dove nessuno poteva immaginare quanto accaduto. Per loro è stato un fulmine a ciel sereno. «Anche perche», dicono gli sfollati, «qui si vive bene, si va d’accordo e non ci fanno mancare nulla. Certo un fatto del genere non ci voleva davvero ma siamo certi che sarà fatta giustizia».